Il 10 luglio l'Aula della Camera ha approvato il disegno di legge di conversione del “Decreto Infrastrutture” - decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73, sul quale il Governo aveva posto, nella seduta di mercoledì 8 luglio, la questione di fiducia che è stata votata con 191 voti favorevoli e 102 contrari.
Impianti FER e aree di accelerazione
Il provvedimento, che passa ora all'esame del Senato per il via libera definitivo (senza modifiche rispetto alla versione licenziata dalla Camera), con l’articolo 13 interviene sulla disciplina – contenuta nel decreto legislativo n. 190/2024 (cd. Testo Unico FER) – relativa all’individuazione delle aree territoriali in cui prevedere l’installazione di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile (FER), in particolare delle cd. aree di accelerazione, implementando così l’attuazione della normativa europea in materia.
Come spiega un dossier del Servizio studi della Camera, l'articolo prevede che sia modificata la modalità di individuazione, da parte dei piani regionali, delle aree di accelerazione (ora da individuare nelle cd. aree idonee definite tali ex lege), disponendo poi che siano ritenute aree di accelerazione anche le aree industriali ricadenti nella mappatura operata dal GSE. Le zone di accelerazione così individuate costituiscono il contenuto minimo inderogabile dei predetti piani regionali.
È introdotto all’interno del cd. TU FER una norma che definisce zone di accelerazione, in relazione agli interventi in attività libera e agli interventi in regime di procedura abilitativa semplificata (PAS), le aree industriali, come definite dagli strumenti urbanistici locali, ricadenti nella mappatura del territorio nazionale operata dal Gestore dei servizi energetici (GSE).
La sottoposizione del piano di individuazione delle zone di accelerazione per gli impianti a FER alla valutazione ambientale strategica (VAS) deve avvenire entro il 31 agosto 2025, prevedendo l’esercizio dei poteri sostitutivi statali in caso di inosservanza dei termini procedimentali.
In relazione a tali zone di accelerazione così individuate, resta ferma la possibilità per le regioni e le province autonome di indicare, nei piani, ulteriori impianti a FER, gli impianti di stoccaggio e le altre opere connesse.
La procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) si svolge secondo le modalità previste dal Codice dell’ambiente per i piani sottoposti a valutazione ambientale strategica in sede statale, con riduzione dei termini procedimentali della metà.
Modifiche al Codice dei contratti pubblici
L’articolo 2 del Decreto Infrastrutture, modificato con una serie di emendamenti approvati nelle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera, interviene su diverse disposizioni del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 36/2023), riguardanti:
- gli incentivi per le funzioni tecniche a favore del personale con qualifica dirigenziale;
- l’anticipazione del prezzo per i servizi di ingegneria e architettura;
- i criteri ambientali minimi per gli interventi di ristrutturazione (per i lavori di ristrutturazione, i CAM si applicano in modo diretto e vincolante, senza alcun rinvio a successivi decreti attuativi del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica);
- le procedure per l’esecuzione di lavori in circostanze di somma urgenza e per gli eventi di protezione civile;
- gli attestati di qualificazione per l'esecuzione di appalti pubblici;
- la disciplina relativa al Collegio consultivo tecnico per gli appalti pubblici.
Si introduce inoltre il nuovo articolo 46-bis del Codice della protezione civile (d.lgs. 1/2018), al fine di disciplinare le procedure di affidamento di contratti pubblici in occasione delle emergenze di protezione civile.
Caro materiali
In tema di caro materiali, una disposizione introdotta dalla Camera mira a evitare applicazioni retroattive del meccanismo di revisione dei prezzi. Il calcolo delle variazioni (anche in diminuzione) tra i prezzi a base di gara, al netto dei ribassi, e i prezziari, dovrà essere effettuato dalle stazioni appaltanti solo a decorrere dal 2025.
Manutenzioni stradali piccoli comuni
Rifinanziato anche per il 2026 il fondo investimenti stradali nei piccoli comuni per interventi urgenti di messa in sicurezza di tratti stradali, ponti e viadotti.
Autovelox
Prevista la ricognizione degli strumenti utilizzati per l’accertamento della violazioni dei limiti di velocità (autovelox).
Ponte sullo Stretto
Al fine di accelerare la realizzazione del Ponte sullo Stretto, una disposizione prevede che la società Stretto di Messina S.p.A. sia inserita di diritto nell'elenco delle stazioni appaltanti qualificate.
Opere incompiute
Istituito un tavolo tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per potenziare il monitoraggio delle opere "incompiute".
Semplificazione VIA opere di difesa nazionale
Introdotta una misura di semplificazione in materia di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per i progetti infrastrutturali aventi quale unico obiettivo la difesa nazionale. In particolare, si prevedono tempi ridotti a 30 giorni per l'adozione del decreto del ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con cui si esonerano dalla VIA i progetti di difesa nazionale.
Razionalizzazione dei Provveditorati alle Opere Pubbliche
Prevista la razionalizzazione della struttura e delle competenze dei Provveditorati alle Opere Pubbliche.
Commissario straordinario per l'Autostrada del Mediterraneo
Per il completamento celere di alcuni lotti già finanziati, compresi nel tratto tra Cosenza e Altilia, dell’Autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria, è prevista la nomina dell'amministratore delegato di ANAS S.p.A. come Commissario straordinario.