Si è aperto ad Ancona il 69° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) insieme agli Ordini territoriali di Ancona e Macerata. Un appuntamento centrale per la categoria, che ha riunito centinaia di professionisti da tutta Italia in un momento cruciale per il futuro della professione.
Al centro dei lavori, la relazione del Presidente CNI Angelo Domenico Perrini, che ha delineato le principali sfide e priorità dell’ingegneria italiana nel contesto attuale. Primo tra tutti, il disegno di legge delega per la riforma delle professioni, che Perrini ha definito “una grande occasione” per il mondo ordinistico.
“Il disegno di legge – ha spiegato Perrini – mira a superare i limiti del D.P.R. 137/2012, consolidando le competenze e rendendole coerenti con i percorsi formativi. Per gli ingegneri rappresenta una svolta storica, specie alla luce della complessità dei tre settori professionali (civile e ambientale, industriale, informazione)”.
Una professione moderna, riconoscibile e competente
Altro tema cardine: l’obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo per tutti coloro che esercitano, a qualunque titolo, la professione di ingegnere.
“L’ingegneria oggi è ovunque – ha sottolineato Perrini – ma proprio questa pervasività rischia di ridurre la riconoscibilità della professione, specie in ambito aziendale o nei contesti più innovativi. L’Albo rappresenta una garanzia per la collettività: tutela, competenza, aggiornamento, responsabilità. È il nostro punto di riferimento.”
Il Presidente ha inoltre ribadito il sostegno del CNI all’introduzione delle lauree magistrali abilitanti e al superamento dell’attuale esame di Stato in favore di un tirocinio formativo integrato nel percorso accademico, con una prova pratica valutativa delle competenze.
Infrastrutture, sicurezza e qualità delle opere pubbliche
Durante la relazione, Perrini ha toccato anche i temi dell’equità nei compensi professionali, dell’adeguamento dei parametri ministeriali, della revisione del Codice dei Contratti Pubblici e della necessità di una nuova legge urbanistica.
Sul fronte della sicurezza, ha rilanciato la proposta di istituire un fascicolo del fabbricato digitale obbligatorio per gli immobili pubblici e privati, strumento chiave per una corretta valutazione dello stato strutturale ed energetico del patrimonio edilizio.
“Un Paese civile si misura anche dalla qualità delle sue infrastrutture – ha dichiarato Perrini –. Come categoria, auspichiamo che il Ponte sullo Stretto venga realizzato: è un’opera simbolo, ma anche una necessità strategica”.
Una riforma condivisa e una mobilitazione generale
In vista dell’attuazione della riforma, il CNI ha annunciato per dicembre una giornata di mobilitazione nazionale, per coinvolgere gli Ordini territoriali e raccogliere contributi utili all’iter normativo.
“La riforma è l’occasione per eliminare frammentazioni normative e rafforzare l’identità delle professioni. Serve un sistema ordinistico più moderno e attrattivo, capace di supportare la transizione tecnologica e la crescita del Paese”, ha concluso Perrini.
Ancona e le Marche al centro del dibattito tecnico nazionale
L’apertura ufficiale del Congresso si è tenuta al Teatro delle Muse di Ancona, con gli interventi dei presidenti degli Ordini locali, Stefano Capannelli (Ancona) e Maurizio Paulini (Macerata), seguiti dai saluti istituzionali del Sindaco Daniele Silvetti e del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
Nel suo videomessaggio, il Ministro del Lavoro Marina Calderone ha sottolineato come “l’ingegneria sia il cuore delle trasformazioni del Paese” e ha ribadito l’impegno del Governo per un sistema professionale più efficiente e adeguato al tempo presente.
A chiudere la giornata, la lectio brevis del prof. Giuliano Noci (Politecnico di Milano) e un momento culturale affidato all’attore e musicista Neri Marcorè.
Una categoria in trasformazione
Il 69° Congresso ha confermato la centralità del ruolo degli ingegneri nella società contemporanea. Una professione che cambia, ma che richiede strumenti normativi aggiornati, tutela del merito, e riconoscibilità sociale.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri si propone come guida in questo processo, nella convinzione che visione, competenze e responsabilità siano le leve fondamentali per affrontare le sfide del futuro.