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Bando periferie, la Sicilia fa ricorso alla Corte costituzionale

Il governatore Musumeci: “Qualora dovesse essere confermata la decisione del governo centrale, ci faremo carico di finanziare, con fondi extraregionali, alcune delle opere congelate”

mercoledì 3 ottobre 2018 - Redazione Build News

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“Abbiamo impugnato davanti alla Corte costituzionale, nell'interesse delle Città metropolitane e dei Comuni coinvolti, la legge con la quale il governo nazionale ha congelato fino al 2020 le risorse destinate alla riqualificazione di 120 periferie in Italia”.

Lo ha comunicato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, commentando la decisione della giunta di governo.

“Lo facciamo - continua - perché siamo convinti che si tratta di una decisione sbagliata, che penalizza, ancora di più, le aree già svantaggiate come la Sicilia: e a subirne gli effetti saranno i più deboli. Più che facilitare gli investimenti nelle aree degradate del Paese, si sono bloccati anche quelli già avviati. Una scelta che in Sicilia coinvolge molti progetti per diverse centinaia di migliaia di euro. Anche per questo motivo, qualora dovesse essere confermata la decisione del governo centrale, ci faremo carico di finanziare, con fondi extraregionali, alcune delle opere 'congelate'”.

LA NOTA DI PALAZZO CHIGI. Ricordiamo che con una nota Palazzo Chigi ha precisato quanto segue: “Resta fermo l'impegno del Governo per fare chiarezza sul quadro costituzionale e finanziario di riferimento e per garantire il finanziamento delle spese relative agli interventi già in corso di attuazione. Si conferma pertanto la determinazione del Governo a giungere a una soluzione nella direzione già preannunciata, inserendo un emendamento nel corso dell'esame parlamentare di uno dei provvedimenti di urgenza adottati dall'Esecutivo”.

“La Conferenza unificata non ha potuto affrontare il nodo del bando periferie per un impedimento tecnico-amministrativo legato ai tempi di approvazione del decreto Milleproroghe”, aggiunge la nota del Governo.

ANCI INTERROMPE LE RELAZIONI CON IL GOVERNO. La delegazione dell’Anci, composta dal presidente Antonio Decaro e dai vicepresidenti Filippo Nogarin e Roberto Pella, ha abbandonato i lavori della conferenza unificata e annunciato che le relazioni istituzionali con il governo sono interrotte. “Non abbiamo trovato riscontro all’impegno che aveva preso con noi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul bando periferie nell’incontro dell’11 settembre. Siamo costretti a interrompere le relazioni istituzionali, nostro malgrado. Torneremo a quei tavoli solo quando il percorso per restituire ai sindaci il miliardo e seicento milioni sottratti, si vorrà avviare davvero”, ha dichiarato Decaro.

Il Milleproroghe convertito in legge e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale proroga al 31 ottobre 2018 il termine per l'adozione dei DPCM di riparto del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese e modifica le modalità di utilizzo delle risorse del Fondo. È previsto il differimento all'anno 2020 dell'efficacia delle convenzioni concluse finalizzate alla riqualificazione urbana e alla sicurezza delle periferie (LEGGI TUTTO).

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