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FER e aree idonee, la Giunta della Sardegna approva il disegno di legge

Gli impianti in corso di autorizzazione, o che l'hanno già ottenuta ma non hanno iniziato i lavori, non potranno essere realizzati se l’area prevista nel progetto non è ritenuta idonea. Obbligo per le imprese di presentare due polizze fideiussorie. 700 milioni di euro per comunità energetiche, Fv e accumuli

mercoledì 25 settembre 2024 - Redazione Build News

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La Giunta regionale della Sardegna ha approvato pochi giorni fa il disegno di legge “Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili” che sarà trasmesso al più presto al Consiglio regionale per iniziare il suo iter. L’obiettivo è approvarlo entro fine anno.

“La Sardegna è la prima Regione d’Italia a proporre una legge sulle aree idonee con circa 3 mesi di anticipo rispetto alla scadenza prevista dal Governo. Siamo orgogliosi di aver presentato un modello virtuoso di transizione ecologica basato sullo sviluppo sostenibile, sulla tutela dell’ambiente, sul rispetto del suolo, del paesaggio, dei territori e dei cittadini sardi”, ha dichiarato la presidente della Regione Alessandra Todde.

700 milioni per comunità energetiche, Fv, accumuli di energia per autoconsumo

“Con questa legge, non solo decliniamo i criteri che rendono un’area idonea o non idonea all’installazione di impianti rinnovabili, ma stanziamo un’importante dote economica a favore della Sardegna.

Vogliamo che ogni famiglia e impresa sarda si possa produrre la propria energia. Infatti, da qui al 2030, investiamo circa 700 milioni di euro per le comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumuli di energia elettrica per autoconsumo, con incentivi - anche a fondo perduto - destinati a cittadini, Comuni, imprese, privati ed enti regionali.

Gli impianti in corso di autorizzazione, o che hanno già ottenuto un’autorizzazione ma non hanno iniziato i lavori, non potranno essere realizzati se l’area prevista nel progetto non è ritenuta idonea”, precisa Todde.

Integrazioni al reddito delle imprese agricole

“Garantiamo la produzione e la vocazione agricola e la sostenibilità energetica della filiera agroalimentare, anche mediante integrazioni al reddito delle imprese agricole sarde, favorendo pratiche di autoconsumo aziendale.

Inoltre, entro 120 giorni, la Giunta dovrà approvare il disegno di legge che istituisce l’Agenzia regionale sarda dell’energia”, spiega la presidente della Regione Sardegna.

Obbligo per le imprese di presentare due polizze fideiussorie

“Come ulteriore garanzia contro la speculazione, prevediamo l’obbligo per le imprese di presentare 2 polizze fideiussorie: una finalizzata a garantire la corretta realizzazione dell’impianto e ad evitar di lasciare cantieri incompiuti, e l’altra - dal valore doppio rispetto a quello dell’impianto - finalizzata a garantire la corretta dismissione di questo quando giunto a fine vita. Queste polizze sono uno strumento contro quelle società con bassissimo capitale nate al solo scopo di vendere l’autorizzazione al migliore acquirente.

L’autorizzazione viene concessa a chi stipula precedentemente la polizza.

Questa per noi è una sfida trasformativa che ferma la speculazione e blocca il consumo selvaggio di suolo, finanziando l’autoproduzione, le comunità energetiche e l’autoconsumo con l’obiettivo di tagliare i costi delle bollette per i sardi. La Sardegna non si farà più calpestare ma gestirà la propria transizione ecologica”, ha concluso la governatrice Todde.

Confronto con i territori

“La Sardegna è la prima Regione italiana dotata di un disegno di legge sulle aree idonee: siamo soddisfatti del lavoro svolto finora. Un lavoro che, per la sua complessità, sarebbe stato molto più difficile se non avessimo avuto un confronto franco e aperto con amministrazioni, tecnici, associazioni, comitati, e diversi rappresentanti del Consiglio Regionale”, dichiara l’Assessore degli Enti locali Francesco Spanedda.

“Il nostro impegno, nel frattempo, è quello di ridiscutere il testo nei territori, raccogliere osservazioni e proporre eventuali modifiche per licenziare un testo definitivo che governi finalmente lo sviluppo energetico della nostra isola, permettendo ai territori di progettare e guidare il loro futuro”, aggiunge Spanedda.  

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