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Rinnovabili nel Mezzogiorno: aperto il bando da 262 milioni per gli impianti fotovoltaici nelle imprese

Dal 3 dicembre 2025 al 3 marzo 2026 le aziende del Sud possono richiedere online i contributi per nuovi impianti fotovoltaici e termo-fotovoltaici destinati all’autoconsumo

mercoledì 3 dicembre 2025 - Redazione Build News

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Si apre ufficialmente la finestra per accedere al nuovo incentivo dedicato alle imprese del Mezzogiorno che intendono puntare sulla produzione autonoma di energia da fonti rinnovabili. A partire dalle ore 10 del 3 dicembre 2025 e fino al 3 marzo 2026 sarà infatti possibile presentare, esclusivamente tramite la piattaforma informatica del GSE, le domande per ottenere il contributo destinato alla realizzazione di impianti fotovoltaici e termo-fotovoltaici.

La misura, dotata di 262 milioni di euro e prevista all’interno del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-2027, mira a sostenere la competitività delle imprese e a favorire la transizione ecologica nelle regioni del Sud.

Chi può accedere alle agevolazioni

Il bando è aperto a imprese di qualsiasi dimensione, comprese le reti con personalità giuridica. Il 60% delle risorse è riservato alle PMI, con una quota specifica dedicata alle micro e piccole imprese.

La misura è rivolta alle realtà produttive localizzate nelle regioni meno sviluppate del Paese: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Tipologia dei progetti finanziabili

Il contributo sostiene l’installazione di impianti destinati all’autoconsumo immediato, con potenze comprese tra 10 e 1.000 kW.

Sono ammesse anche soluzioni che includono sistemi di accumulo elettrochimico, purché integrati all’impianto e non presentati come intervento autonomo.

Gli impianti dovranno essere realizzati su edifici o strutture esistenti dell’unità produttiva, situati in aree industriali, artigianali o produttive di Comuni con più di 5.000 abitanti nelle regioni target. L’energia prodotta in eccesso e non immagazzinata dovrà essere ceduta gratuitamente al GSE per un periodo di 20 anni.

Spese ammissibili e requisiti

Rientrano tra i costi finanziabili:

  • acquisto e installazione degli impianti;
  • eventuali sistemi di stoccaggio;
  • opere civili strettamente necessarie;
  • costi di connessione alla rete elettrica nazionale;
  • attività per la messa in esercizio.

Tutte le spese devono riguardare beni nuovi di fabbrica, acquistati a condizioni di mercato e pagati con strumenti tracciabili.

Non sono ammessi, tra gli altri, leasing, beni usati, lavori in economia o acquisti inferiori a 500 euro (IVA esclusa).

Contributi e maggiorazioni previste

L’incentivo viene erogato come contributo in conto impianti, con percentuali variabili in base alla dimensione aziendale. Le PMI beneficiano delle quote più alte, mentre una serie di maggiorazioni premiali può incrementare ulteriormente il contributo:

  • +5% per impianti che utilizzano moduli iscritti in specifiche categorie del Registro delle tecnologie per il fotovoltaico;
  • +2% per le imprese in possesso della certificazione ISO 50001.

Gli aiuti non sono cumulabili con altre forme di sostegno relative agli stessi costi.

Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha definito la misura come un passo concreto per favorire la transizione energetica delle imprese del Sud e rafforzare il ruolo strategico di quest’area nello sviluppo del Paese.

Come presentare la domanda

Le imprese potranno trasmettere il proprio progetto tramite la piattaforma del GSE, seguendo il link che sarà reso disponibile sulla pagina dedicata alla misura.

Le richieste dovranno includere:

  • la proposta di investimento;
  • la documentazione tecnica;
  • le informazioni sulla struttura aziendale e sui requisiti economici.

Una volta ricevute, le domande saranno valutate dal GSE, che procederà alla verifica dell’ammissibilità e alla formazione della graduatoria dei progetti finanziabili.

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