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Ripristino anticipazione contrattuale per i servizi tecnici, OICE: finalmente sanato un vulnus

Il Presidente OICE, Giorgio Lupoi, commenta l'emendamento approvato al Dl Infrastrutture: “finalmente è stato sanato un vulnus che per due anni ha penalizzato le nostre società e tutti gli studi e professionisti che, con il decreto 36, dal 1 luglio 2023 si sono visti privati di questa possibilità”

giovedì 10 luglio 2025 - Alessandro Giraudi

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Giorgio Lupoi, Presidente dell’OICE – l’Associazione delle società di ingegneria e di architettura aderente a Confindustria – saluta con soddisfazione l’avvenuta approvazione, presso le Commissioni riunite Trasporti e Ambiente della Camera, dell’emendamento al Decreto Infrastrutture a firma dell’On.le Fabio Raimondo che reintroduce l’anticipazione contrattuale per tutti i servizi di ingegneria e architettura nella misura del 10% del valore del contratto da affidare.

È fondamentale che la possibilità di ottenere un'anticipazione pari al 10% del valore del contratto di appalto sia indicata nei documenti iniziali di gara e inclusa nel quadro economico dell'affidamento.

“Questa misura, attesa dai professionisti del settore, permetterà loro di affrontare con maggiore serenità le spese iniziali legate alla fase di progettazione”, ha evidenziato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in una nota. 

Lupoi: finalmente sanato un vulnus

Per Lupoi “finalmente è stato sanato un vulnus che per due anni ha penalizzato le nostre società e tutti gli studi e professionisti che, con il decreto 36, dal primo luglio 2023 si sono visti, dalla mattina alla sera, privati di questa possibilità nonostante tutte le nostre rimostranze. Ringrazio quindi sia il Ministro Matteo Salvini che nel nostro convegno del 24 giugno aveva anticipato il parere favorevole del Ministero su questa nostra richiesta, sia l’On.le Raimondo che ha avuto la sensibilità di condividere e sostenere fino in fondo la nostra proposta, più volte presentata negli ultimi due anni, ed illustrata in audizione le scorse settimane, sia ancora gli altri gruppi che avevano presentato la nostra proposta”.

La norma prevede che l’importo anticipabile all’operatore economico sia pari al 10% del valore totale del contratto avente ad oggetto i sevizi di ingegneria e architettura: “per noi – continua Lupoi – era fondamentale fare passare il principio che le nostre società non possono, soprattutto per contratti di durata e per valori importanti, autofinanziare l’avvio delle attività sostenendo importanti costi per polizze, fideiussioni e acquisizione di personale per la commessa. Avremmo preferito che il livello dell’anticipazione fosse quello previsto per gli altri contratti, ma immagino che sia stato fatto il massimo possibile; ci sarà modo di lavorare anche su questo e su altri punti del codice che ancora possono essere migliorati a partire dall’esigenza di riequilibrare i rapporti contrattuali in fase di esecuzione delle prestazioni. Per adesso è per noi un grande successo che sia stata compresa la ragione della nostra richiesta e quindi plaudiamo al lavoro del Parlamento e del Governo che va a beneficio di tutti gli operatori delle professioni tecniche.”

Leggi anche: “Anticipazione del 10% del prezzo per i servizi di ingegneria e architettura: approvato emendamento

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