“Signor Ministro, i senatori di Forza Italia le chiedono di sapere come intenda accompagnare l'approvazione del testo parlamentare della legge sulla rigenerazione urbana e quali risorse intenda mettere in campo per renderla uno strumento efficace per affrontare in modo strutturale le tematiche legate alle città più efficienti, più sicure e più vivibili”.
Lo ha chiesto il senatore Roberto Rosso (FI-BP-PPE) al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, durante il question time di ieri 26 giugno in Senato illustrando l'interrogazione 3-01997 sull'introduzione di disposizioni organiche in tema di rigenerazione urbana.
“Signor ministro Salvini, come sa, la rigenerazione urbana è un provvedimento che sta molto a cuore a Forza Italia, perché promuovere la rigenerazione significa fermare il consumo del suolo, rivitalizzare i nuclei urbani, dare vita a città sostenibili a misura d'uomo”, ha premesso Rosso.
“Attualmente, presso l'8a Commissione del Senato è in discussione un testo unificato sulla rigenerazione, originato da otto disegni di legge, due dei quali di Forza Italia, a firma dei senatori Gasparri e Occhiuto, e di cui sono il relatore. Sappiamo che entro il 2050 dovremo abbattere le emissioni inquinanti e la rigenerazione è la strada maestra per farlo. Ecco perché serve una legge quadro nazionale che individui principi e obiettivi comuni, non eliminando la facoltà di Regioni e di Comuni di approfondire secondo le loro peculiarità.
È il momento di fare un passo avanti, sostenendo la rigenerazione evolutiva. L'obiettivo, infatti, non è ristrutturare edifici o quartieri per riportarli allo stato iniziale. Dobbiamo piuttosto farli evolvere affinché, attraverso una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, le periferie non siano più abbandonate a loro stesse, diventando un luogo di degrado e di violenza, ma vengano messe al centro di città che diventeranno multicentriche. Per la prima volta potremo demolire edifici sia pubblici sia privati, ricostruendoli con criteri moderni, abbattendo consumi energetici ed emissioni inquinanti. Potremo ripensare interi quartieri, ridisegnandoli in base ai criteri del terzo millennio. È una rivoluzione che implica la valorizzazione delle periferie per rimettere le necessità dell'uomo al centro, abbandonando la concezione di quartieri dormitorio tipica del secolo scorso.
Inoltre, sostenere il settore delle costruzioni, che costituisce dal 5 al 6 per cento del PIL, significa attivare l'intera economia italiana. Il Governo - lei, signor Ministro - di recente ha creato il Fondo nazionale per la rigenerazione urbana e stanziato le prime risorse economiche, 80 milioni. Per rendere la legge sulla rigenerazione efficace serve però una programmazione delle risorse almeno decennale, come abbiamo proposto, prevedendo 300 milioni di euro annui fino al 2037”, ha osservato il senatore Rosso.
La risposta di Salvini
“Signor Presidente, ringrazio perché da due anni e mezzo il tema della casa è centrale per il Ministero che ho l'onore di accompagnare, non per gli obiettivi spesso strampalati imposti dall'Unione europea e per un green deal che sta facendo solo disastri, ma nell'interesse della cittadinanza italiana, per arrivare a una rigenerazione urbana, come lei citava, che non sia un lusso per pochi, ma ormai una necessità per tutti, non solo nelle periferie, ma anche nei centri spesso disabitati dei piccoli Comuni”, ha esordito il titolare del MIT nella sua risposta.
“Partiamo dal disegno di legge da lei citato, all'esame della Commissione ambiente e infrastrutture di questo ramo del Parlamento. Lo ribadisco anche in questa sede: il mio Ministero ha la massima condivisione per la proposta che abbiamo seguito fin dall'inizio e continueremo a seguire, fornendo tutto il supporto tecnico e informativo necessario. In questa prospettiva, come da lei ricordato, nel Consiglio dei ministri di venerdì scorso, abbiamo stanziato i primi 80 milioni, assegnandoli al nuovo Fondo per la rigenerazione urbana, che ovviamente sono un punto di partenza e non di arrivo. Occorre programmare e stabilire su quali interventi si potrà iniziare a investire.
In parallelo alla prospettiva parlamentare, stiamo lavorando intensamente a livello di Governo e di Ministero per accompagnare la rigenerazione urbana con adeguati interventi programmatici e di semplificazione normativa. Ricordo il nuovo codice degli appalti che sta dando ottima prova di sé e anche l'iter avviato di un decreto di sperimentazione di nuovi modelli abitativi per l'edilizia residenziale e sociale. È inoltre imminente l'avvio dell'iter di approvazione del nuovo Piano casa, nel quale sono stati programmati 660 milioni di investimenti per i primi interventi e per i progetti pilota. È evidente l'esigenza di integrare risorse pubbliche con risorse private e con l'attrazione degli strumenti finanziari privati, perché il pubblico da solo non ce la fa.
Da ultimo, ma non per importanza, stiamo lavorando proprio in queste settimane - da mesi il dialogo con le associazioni, le cooperative, i costruttori e gli enti locali sta andando avanti - per la riforma del testo unico dell'edilizia con lo scopo di sostenere e accompagnare la rigenerazione urbana con semplificazioni e incentivi regolatori. Ricordo, a questo proposito, che, grazie alle semplificazioni già introdotte dal decreto salva casa, le compravendite di abitazioni nel primo trimestre 2025 hanno registrato, rispetto allo stesso periodo del 2024, una crescita che supera a livello nazionale l'11 per cento e anche gli affitti stanno registrando un incremento.
Tutte queste iniziative relative alla casa, dimenticata per troppo tempo, sono state oggetto di specifico confronto con tutti gli operatori di settore da lei richiamati.
È un percorso che proseguiremo nei due anni che abbiamo ancora davanti fino alla fine della legislatura, in un dialogo costante anche con il Parlamento. Quindi, sono ben contento che, dopo anni di assenza, il tema della casa sia tornato a essere una priorità per quest'Assemblea, per questa maggioranza, per questo Governo e per il Ministero che ho l'onore di accompagnare”.
La replica del senatore Rosso
“Signor Presidente, a nome dei senatori di Forza Italia ringrazio il Ministro per la soddisfacente risposta, anche perché dobbiamo andare avanti così. Dopo la follia del 110 per cento, infatti, che ha portato più di 100 miliardi di costi, il Paese e il settore dell'edilizia necessitano di bonus sostenibili, sensibili e di lungo periodo.
Dopo settant'anni in cui abbiamo costruito guardando sempre verso l'esterno delle città, finalmente potremo voltarci e rivedere e ridisegnare ciò che non è più adatto alle esigenze moderne. Un sostegno di lungo periodo anche per il settore dell'edilizia, che conta tante grandi imprese, ma anche tantissime piccole imprese, artigiani, professionisti, che danno lavoro a centinaia di migliaia di persone.
Signor Ministro, sappia che Forza Italia è a disposizione per facilitare l'approvazione, nel più breve tempo possibile, della legge sulla rigenerazione urbana, integrandola con gli altri provvedimenti del settore casa che lei e il Governo state preparando.
Chiudo ricordando un detto che stava molto a cuore al fondatore di Forza Italia, il presidente Berlusconi: quand le bâtiment va, tout va. Quando l'edilizia va tutto va”, ha concluso il senatore Roberto Rosso.
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