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Servizi professionali, battaglia in Europa contro le liberalizzazioni in Italia e Francia

Il Consiglio europeo delle professioni liberali (Ceplis) contro la cessione a banche e industria del mercato dei servizi professionali

giovedì 19 marzo 2015 - Redazione Build News

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No alle riforme che abbassano la qualità dei servizi professionali. Il Consiglio europeo delle professioni liberali (Ceplis) ha deciso di rilanciare su scala europea la battaglia dell'associazione francese Unapl (l'Union nationale des professions libérales) contro la legge Macron e la battaglia di Confprofessioni in Italia contro la riforma professionale contenuta nel disegno di legge Concorrenza.

Secondo i rappresentanti delle associazioni, le due riforme di Roma e Parigi – spiega Confprofessioni sul suo sito – portano con loro dei rischi per i professionisti e i consumatori, e comporteranno «alti costi economici, umani e sociali». 

LOI MACRON. Nelle scorse settimane, l'Union nationale des professions libérales aveva denunciato "l'effetto-domino" che stava avendo in tutta Europa il progetto di legge francese - loi Macron - contestato per l'apertura alla concorrenza delle professioni giuridiche come i notai e per l'attribuzione al governo del potere di stabilire tariffe fisse e la possibilità di decidere sull'apertura dell'attività di alcuni professionisti del diritto.

"I governi nazionali devono pensarci due volte", ha detto Theodoros Koutroubas, direttore generale Ceplis, che giudica "triste che Paesi come Francia e Italia abbiamo preso provvedimenti contrari agli interessi dei professionisti, misure che danno tra l'altro ai consumatori servizi di minor qualità". Secondo Koutroubas, si tratta di "politiche a basso costo che abbassano le qualità dei servizi solo per abbattere i costi. La deregolamentazione di queste professioni comporterà conseguenze pratiche anche per la società".

DDL CONCORRENZA. Nei giorni scorsi il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, aveva criticato duramente il disegno di legge sulla concorrenza varato dal Governo lo scorso 20 febbraio (LEGGI TUTTO): “Non vedo alcun vantaggio per i cittadini, ma solo la volontà di trasferire un'ampia fetta del mercato dei servizi professionali ai grandi gruppi industriali e alle banche. Con la scusa di attaccare presunte rendite di posizione, si vuole far credere ai cittadini che non avranno più vincoli e potranno muoversi liberamente sull'asfittico mercato dei servizi professionali, ma il prezzo da pagare sarà altissimo perché cadranno tutte quelle garanzie di imparzialità e terzietà che in tutta Europa contraddistinguono la prestazione professionale”.

Secondo Michael Chassang, presidente Unapl, bisogna prevenire "il rischio di deriva anglosassone delle nostre professioni, la fagocitazione delle libere professioni da parte delle grandi strutture magari multinazionali".

Leggi anche: “Atti immobiliari, elettricità e gas, le liberalizzazioni che non convincono nel DdL concorrenza

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