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Via libera del Senato al Ddl Concorrenza 2025: novità per le Società tra Professionisti (StP)

Il limite al diritto di voto dei soci finanziatori è fissato a un massimo di un terzo indipendentemente dalla quota di partecipazione. Soddisfatta Confprofessioni: “Così si tutela il controllo professionale e si favorisce la crescita”

giovedì 30 ottobre 2025 - Alessandro Giraudi

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Mercoledì 29 ottobre, l'Assemblea del Senato, con 97 favorevoli, 60 contrari e 2 astenuti, ha rinnovato la fiducia al Governo approvando l'emendamento 1.9000 interamente sostitutivo del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2025 (A.S. 1578). 

Novità per le StP

Il provvedimento (in allegato), che passa ora alla Camera, contiene anche la seguente norma in materia di società tra professionisti

All’articolo 10, comma 4, lettera b), della legge 12 novembre 2011, n.183, il secondo periodo è sostituito dai seguenti: «In ogni caso il numero dei soci professionisti ovvero, in alternativa, la partecipazione al capitale sociale dei professionisti deve essere tale da determinare la maggioranza di due terzi nelle deliberazioni o decisioni dei soci, tenuto conto delle regole stabilite per il modello societario prescelto. A tal fine nessun rilievo hanno i patti sociali o parasociali che derogano alle regole predette. Il venir meno della condizione costituisce causa di scioglimento della società e il consiglio dell’ordine o collegio professionale presso il quale è iscritta la società procede alla cancellazione della stessa dall’albo, salvo che la società non abbia provveduto a ripristinarla nel termine perentorio di sei mesi. Sono fatte salve le disposizioni speciali previste negli ordinamenti di singole professioni»”. 

«Con l’approvazione da parte dell’Aula del Senato del maxi emendamento al disegno di legge Concorrenza, viene recepita anche la norma da noi proposta e sostenuta sulla governance delle Società tra Professionisti», commenta soddisfatto il presidente di Confprofessioni, Marco Natali

«Il limite al diritto di voto dei soci finanziatori, fissato a un massimo di un terzo indipendentemente dalla quota di partecipazione, rappresenta una soluzione equilibrata che garantisce il controllo delle Stp in capo ai professionisti. Al contempo, consente l’ingresso di capitali stabili, spesso decisivi per sostenere l’avvio di studi professionali, soprattutto da parte dei giovani, e favorire gli investimenti e la crescita dimensionale», spiega Natali. 

«La norma che ridefinisce i criteri di partecipazione dei soci professionisti risponde pienamente alle esigenze che abbiamo indicato, bilanciando due aspetti fondamentali: una governance professionale solida e l’accesso a risorse finanziarie», ha aggiunto Natali. «Confprofessioni sostiene da sempre, con convinzione, il modello aggregativo, che consideriamo una leva strategica per rafforzare la competitività dei professionisti italiani in un contesto europeo sempre più articolato e concorrenziale».

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