Un disegno di legge quadro per la salute e la sicurezza nelle piscine è stato approvato con procedura d’urgenza dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 30 luglio scorso, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, e del Ministro della salute Orazio Schillaci.
Il ddl quadro contiene disposizioni che operano una classificazione delle strutture e individuano i requisiti di sicurezza, impiantistici, igienico-sanitari e gestionali, i controlli interni ed esterni e le sanzioni in caso di inottemperanza.
“La normativa fa salvi i controlli e i requisiti di sicurezza, impiantistici, igienico-sanitari e gestionali già previsti da norme di settore che garantiscano un livello di protezione maggiore, ma non trova applicazione ad impianti già soggetti ad una normativa tendenzialmente completa (quali gli impianti sportivi sottoposti alla regolazione propria dell’ordinamento sportivo o le piscine termali o alimentate con acque termali)”, spiega il Ministro Musumeci.
Apposita regolamentazione delle piscine domestiche
“Tra gli elementi di novità del ddl c'è l’introduzione di apposita regolamentazione delle piscine domestiche, con la prescrizione dell’utilizzo di specifici dispositivi di sicurezza al fine di evitare ingressi involontari in acqua”, aggiunge Musumeci.
Nelle piscine annegano ogni anno dalle 30 alle 40 persone
“L’annegamento è una delle cause di morte per incidenti nella vita quotidiana. I dati stimati mostrano che nelle piscine annegano ogni anno dalle 30 alle 40 persone. E più della metà delle vittime per annegamenti delle piscine riguarda i bambini fino a 12 anni. Nella quasi totalità dei casi, il bambino – che non sa nuotare – annega perché sfuggito all’attenzione dei genitori, cade in acqua o finisce, giocando in acqua, nell’acqua fonda. Non solo nelle piscine aperte al pubblico. Anche le piscine domestiche hanno contribuito a elevare il numero di incidenti e di annegamenti, e il 53% degli annegati nelle piscine riguarda bambini fino a 9 anni”.