Per ricostruire gli edifici e i centri abitati colpiti dal terremoto dello scorso agosto nel centro Italia, il Governo ha stanziato subito 300 milioni di euro. 200 per i primi interventi e gli altri 100 per le misure di differimento delle imposte. In totale, però – come ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti – i fondi a disposizione saranno molti di più: ben 4,5 miliardi, 3,5 dei quali destinati agli edifici privati, mentre la parte restante sarà spesa per gli edifici pubblici.
Ma a quali condizioni si potrà accedere ai contributi per la ricostruzione? Per gli edifici dei 60 Comuni che si trovano all'interno del cratere del terremoto è previsto un contributo pari al 100% dell'importo per le prime e le seconde case e per tutte le attività produttive. Discorso un po' diverso per gli edifici che si trovano, invece, nell'aree escluse dal cratere: in questo caso, infatti, il contributo per le seconde case sarà pari al 50% del valore dell'edificio nel caso in cui lo stesso non si trovi all'interno di centri storici o borghi caratteristici. La procedura stabilita prevede che il beneficiario presenti apposita domanda all'Ufficio Speciale per la ricostruzione, allegando la documentazione richiesta tra cui anche la scheda AeDES (Agibilità e Danno nell'Emergenza Sismica). A questo punto l'ufficio – verificata la sussistenza dei requisiti – disporrà il contributo che sarà concesso mediante decreto commissariale.
Per favorire il rapido rientro nelle abitazioni e la ripresa delle attività produttive negli edifici con danni lievi (con classificazione B della scheda AeDES) è prevista una procedura semplificata: il beneficiario dovrà presentare all'Ufficio Speciale per la Ricostruzione il progetto e la perizia asseverata, quindi potrà procedere immediatamente all'avvio dei lavori, indicandone il direttore e l'impresa esecutrice. I beneficiari dovranno scegliere una banca di riferimento che erogherà materialmente i contributi. Sarà poi l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione che provvederà a inviare alla banca stessa i certificati di pagamento in base allo stato di avanzamento dei lavori.
Quanto alle imprese il cui business risulti danneggiato dal sisma – oltre all'accesso ai cosiddetti prestiti d'onore – è anche prevista la possibilità di usufruire di una cifra a fondo perduto di 35.000 euro che il Governo si appresta a stanziare, come ha affermato il commissario per la Ricostruzione Vasco Errani.
Per il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli:
La tempestività del decreto legge del Governo sulla ricostruzione delle aree terremotate del Centro Italia è una conferma dell’impegno annunciato dal Governo.
In particolare, secondo il Responsabile del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, l’iniziativa si è correttamente delineata anche nella necessità della messa in sicurezza del territorio, considerata da sempre per i Geometri Italiani una priorità assoluta e inclusa nel piano di prevenzione nazionale per il rischio sismico, presentato dalla Rete delle Professioni Tecniche al Premier Matteo Renzi, in occasione delle consultazioni per il progetto “Casa Italia”.
Nel testo, inoltre, viene affrontato in modo adeguato anche il delicato tema della ripresa economica del territorio con il finanziamento delle attività produttive, che permetterà una spedita ripresa economica del territorio.
Ora la responsabilità passa a ogni soggetto coinvolto, che dovrà procedere speditamente, con scrupolo e con le migliori modalità, tali da garantire la sicurezza e il rispetto del territorio. Alla risposta attesa dalle popolazioni colpite dal sisma, che potranno operare nella ricostruzione con finanziamenti diretti, ha aggiunto il Presidente Maurizio Savoncelli, seguirà l’impegno dei professionisti tecnici che dovranno operare scrupolosamente, con responsabilità nella rendicontazione.
