Modifiche per accelerare l’iter autorizzativo per la costruzione e l’esercizio di impianti di energia rinnovabile; introdurre definizioni precise per “infrastrutture indispensabili” e “revisione della potenza” degli impianti esistenti; razionalizzare le procedure per gli interventi che interferiscono con vincoli paesaggistici o di tutela del patrimonio culturale; rivedere i termini per l’obbligo di ripristino dei luoghi a carico dei soggetti esercenti; ridurre i tempi di alcuni procedimenti amministrativi, tra i quali quello relativo alla “autorizzazione unica” con valore di valutazione di impatto ambientale, che passa da 120 a 40 giorni per alcune tipologie di interventi; prevedere il punto di contatto unico a livello comunale per gli interventi sul territorio.
È quanto prevede un nuovo decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al Testo Unico FER (decreto legislativo 25 novembre 2024, n. 190), recante disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in attuazione dell’articolo 26, commi 4 e 5, lettere b) e d), della legge 5 agosto 2022, n. 118.
Il nuovo D.lgs. è stato approvato in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri nella riunione dell'11 settembre 2025, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati e del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.
L’obiettivo principale dei correttivi al Testo Unico Rinnovabili è la semplificazione dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, volta a promuovere un’accelerazione nella transizione ecologica e a facilitare gli investimenti nel settore, in linea con gli impegni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Pervenute osservazioni e proposte durante la consultazione scritta
In un comunicato il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica spiega che il TU FER, oggi oggetto di correttivo, è entrato in vigore lo scorso 31 dicembre e prevede tre “binari” amministrativi: l’attività libera, la procedura abilitativa semplificata, l’Autorizzazione Unica.
Il lavoro correttivo tiene in considerazione osservazioni e proposte pervenute nell'ambito di un'apposita consultazione scritta, affrontando le criticità della disciplina riscontrate dalle principali associazioni di settore. Le modifiche intervengono per garantire la coerenza della normativa nazionale in materia di regimi amministrativi per le FER con l’ordinamento europeo, essendo peraltro il Testo Unico un atto necessario al conseguimento di una specifica “milestone” del PNRR.
“Questo correttivo – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – rappresenta un passaggio fondamentale per dare ancora più sprint alle rinnovabili, rimuovendo gli ostacoli che finora ne hanno condizionato lo sviluppo”. “E’ un intervento, frutto del lavoro congiunto con i colleghi Casellati e Zangrillo – conclude Pichetto – che presta ascolto al settore e consolida il nostro percorso per centrare gli obiettivi ambientali ed energetici”.
“Con questo correttivo abbiamo voluto dare un’altra risposta concreta al Paese: meno burocrazia, più efficienza, più energia pulita. È una riforma che semplifica le regole e accelera i processi. Perché la transizione ecologica sia un’opportunità di crescita e competitività per l’Italia e non un freno per le imprese” ha dichiarato il Ministro per le riforme istituzionali, Elisabetta Casellati.
“Si tratta di un passaggio significativo per ridurre il peso della burocrazia in un settore così strategico come quello delle energie rinnovabili. Grazie al lavoro svolto con i colleghi Pichetto e Casellati abbiamo notevolmente semplificato le procedure per le imprese del settore e per le amministrazioni coinvolte. L’intervento è da considerare nel più ampio contesto delle semplificazioni amministrative, che vede il Dipartimento della funzione pubblica in linea con gli obiettivi fissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” sottolinea il Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.
Le novità dei correttivi
Con il testo aggiornato, vengono rimossi ostacoli procedurali per interventi che non richiedano nuovo consumo di suolo e per l’integrazione degli accumuli, elementi chiave per la stabilità della rete. Viene estesa inoltre la portata del regime dell’attività libera ad alcune tipologie di interventi a impatto ambientale e paesaggistico zero o comunque minimale.
Altra novità è correlata alla ulteriore semplificazione amministrativa per gli interventi di rinnovo di impianti esistenti e il loro upgrade, favorendo il repowering senza determinare duplicazioni degli adempimenti.
Innovazione di particolare rilievo riguarda la previsione di appositi meccanismi per la risoluzione extragiudiziale delle controversie relative alle procedure amministrative, gestiti da Acquirente unico sulla base delle direttive di ARERA e a titolo gratuito per le parti interessate. L'obiettivo è quello di favorire soluzioni conciliative ed evitare così ricorsi e opposizioni che possono determinare ritardi nella realizzazione dei progetti da fonti rinnovabili. È infine potenziata la Piattaforma SUER, lo Sportello Unico Digitale per le FER.
Lo schema di decreto legislativo approvato l'11 settembre verrà quindi trasmesso alla Conferenza unificata per l'acquisizione dell'intesa, per poi essere sottoposto all'esame del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari competenti.
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