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Bonus Casa al 50%, Federedilizia: “Senza sconto in fattura e cessione credito è misura per pochi”

“L'ostinazione del Governo nel rifiutare strumenti come la cessione del credito e lo sconto in fattura rischia di rendere il bonus edilizio una misura di facciata, utile solo a chi ha già disponibilità economiche e una capienza fiscale elevata”

mercoledì 15 ottobre 2025 - Alessandro Giraudi

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Federedilizia (Federazione Nazionale delle Progettazioni, Costruzioni e Infrastrutture) esprime forte preoccupazione per l'impostazione che il Governo sembra voler dare alla prossima Legge di Bilancio, in particolare sulla proroga della detrazione fiscale al 50% per i lavori di ristrutturazione edilizia

“Pur accogliendo con favore l'intenzione di estendere la misura e di allungare il periodo di detrazione a cinque anni”, Federedilizia “denuncia l'ennesimo errore di impostazione politica: l'ostinazione del Governo nel rifiutare strumenti come la cessione del credito e lo sconto in fattura rischia di rendere il bonus edilizio una misura di facciata, utile solo a chi ha già disponibilità economiche e una capienza fiscale elevata”. 

“Ancora una volta – sottolinea l'associazione – si sceglie di ignorare la realtà del Paese. La maggior parte delle famiglie italiane non ha la liquidità necessaria per anticipare le spese di ristrutturazione e attendere anni per recuperare la detrazione. Senza la cessione del credito e lo sconto in fattura, la misura resta inaccessibile alla gente comune.”

Sconto e cessione sono un mezzo di equità sociale

La Federazione ricorda che i meccanismi di sconto e cessione “non sono un privilegio, ma un mezzo di equità sociale, l'unico che permetta anche a chi non dispone di risorse immediate di migliorare la propria casa, renderla più efficiente e sicura, contribuendo al tempo stesso agli obiettivi ambientali del Paese”. 

“È incomprensibile – prosegue la nota – che il Governo continui a disdegnare un sistema che ha dimostrato di funzionare, e che ha sostenuto concretamente edilizia, occupazione e crescita. Senza questi strumenti, le detrazioni rimangono un beneficio riservato al ceto medio-alto, mentre chi vive in condizioni di povertà energetica o con abitazioni da riqualificare resta escluso.”

Pertanto, la Federazione invita l'Esecutivo “a rivedere la propria posizione ideologica e a valutare in modo pragmatico la reintroduzione dei meccanismi di cessione e sconto e che tali crediti siano successivamente trasferibili e cedibili fissando un discount rate cap sulla negoziazione ed evitare di commettere gli errori del passato, fissando fin da subito regole e controlli. La strada l'avevamo già indicata al tavolo tecnico congiunto a cui partecipava per il MEF su indicazione del Ministro Giorgetti il dott. E. Zanetti già consigliere del Ministro”. 

“Prorogare le detrazioni è una misura che suona bene nei titoli, ma senza renderle accessibili a tutti non cambia la realtà. E la realtà è che senza sconto in fattura e cessione del credito, il diritto alla riqualificazione della propria casa resta un lusso per pochi”, conclude Federedilizia. 

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