Sulla gestione delle scorie nucleari “stiamo valutando nuove soluzioni, e il deposito unico appare ormai superato: è inefficiente e illogico”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, nel suo intervento a un dibattito promosso da “La Stampa”.
“Non ha senso far viaggiare ogni giorno i rifiuti da Torino a Palermo. Serve un modello più funzionale e sicuro”, ha detto Pichetto, spiegando che il MASE sta attualmente valutando due opzioni: la creazione di nuovi impianti distribuiti oppure il potenziamento dei 22 depositi esistenti sul territorio italiano.
Sembrerebbe che la “Carta nazionale dei siti potenzialmente idonei” sarà superata.
“Pichetto Fratin non è credibile. Prima parlano di rilanciare il nucleare, poi si arrendono persino davanti al deposito unico. È ridicolo pensare di aprire una nuova stagione sul nucleare quando non sono nemmeno in grado di gestire i rifiuti del passato”, commenta la senatrice Silvia Fregolent (Italia Viva). “Adesso ci raccontano che si può andare avanti con più depositi sparsi sul territorio, come se frammentare il problema lo rendesse meno grave. È l'ennesima giravolta di un ministro che naviga a vista, senza una strategia, senza coraggio, e soprattutto senza rispetto per i cittadini e i territori. Altro che sicurezza e innovazione: questo governo sta trasformando una questione serissima in un pasticcio all'italiana”, conclude Fregolent.
Il nucleare sostenibile e da fusione nel mix energetico italiano
Ricordiamo che nella seduta del 28 febbraio 2025, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro Pichetto Fratin, ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge per conferire una delega all’Esecutivo sul nuovo nucleare sostenibile, che dovrà assicurare energia sufficiente a prezzi accessibili, con un contenimento dei costi energetici e il rafforzamento della competitività del sistema. La delega prevede che il governo adotti una serie di decreti legislativi, entro 12 mesi dall’entrata in vigore, per disciplinare in maniera organica l’intero ciclo di vita della nuova energia sostenibile, attraverso la stesura di un Programma nazionale: dalla sperimentazione, localizzazione, costruzione ed esercizio dei nuovi moduli, al tema della fabbricazione e riprocessamento del combustibile sarà affrontato in una visione di economia circolare.
Si interverrà anche sulla disattivazione e smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti e del combustibile esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, la riorganizzazione di competenze e funzioni, anche con l’istituzione di una Autorità indipendente per sicurezza, vigilanza e controllo.
La delega servirà anche a prevedere strumenti formativi e informativi, formare nuovi tecnici e figure professionali del settore, individuare benefici per i territori interessati.