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Draghi al Meeting di Rimini: “L’Italia sarà indipendente dal gas russo entro il 2024”

Il premier uscente ha parlato alla platea del Meeting di CL rivendicando i risultati del governo e discutendo delle sfide presenti e future

giovedì 25 agosto 2022 - Redazione Build News

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Dalla pandemia alla congiuntura economica senza precedenti provocata dalla guerra in Ucraina: il molto atteso intervento del premier Draghi al Meeting di Rimini, di cui pubblichiamo di seguito alcuni estratti, ha spaziato sui principali temi caldi affrontati dal governo di unità nazionale negli ultimi due anni, e soprattutto sui temi ancora da affrontare. A partire dall’indipendenza energetica e la corsa del prezzo del gas. Su questo Draghi ha voluto spendere parole di ottimismo: “Se sarà realizzata nei tempi previsti l’installazione di due nuovi rigassificatori, l’Italia sarà in grado di diventare completamente indipendente dal gas russo a partire dall’autunno del 2024.”

Un traguardo non troppo lontano, “fondamentale per la sicurezza nazionale” – ha aggiunto il premier – “perché la Russia non ha esitato a usare il gas come arma geopolitica contro l’Ucraina e i suoi alleati europei.”

Si parla molto di sovranità, ma dipendere, come è accaduto in passato, per quasi metà delle proprie forniture di gas da un Paese che non ha mai smesso di inseguire il suo passato imperiale è l’esatto contrario della sovranità. Non deve accadere mai più.

Stoccaggi al 90% entro ottobre

“A differenza di altri Paesi europei – ha spiegato Draghi – le forniture di gas russo in Italia sono sempre meno significative, e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore di quanto avrebbe avuto in passato.

Il livello di riempimento degli stoccaggi ha ormai toccato l’80%, in linea con l’obiettivo di raggiungere il 90% entro ottobre. Il governo ha predisposto i necessari piani di risparmio del gas, con intensità crescente a seconda della quantità di gas che potrebbe venire eventualmente mancare.”

Imporre un tetto europeo per contenere i costi

“Il mantenimento dei volumi delle forniture di gas non impedisce però l’aumento dei costi, che hanno raggiunto livelli insostenibili. Il prezzo del gas sul mercato di riferimento è da diversi giorni largamente sopra i 200 euro per MWh, con picchi poco sotto i 300 euro – più di dieci volte il valore storico.”

“Il governo italiano ha spinto molto a livello europeo per avere un tetto massimo al prezzo del gas russo che importiamo. Alcuni Paesi continuano a opporsi a questa idea, perché temono che Mosca possa interrompere le forniture. Però i frequenti blocchi nelle forniture di gas russo avvenuti quest’estate hanno dimostrato i limiti di questa posizione. Oggi l’Europa, e soprattutto questi Paesi più di noi, si trova con forniture incerte di gas russo e anche prezzi esorbitanti.”

“La Commissione è al lavoro su una proposta per introdurre un tetto al prezzo del gas, che sarà presentata al prossimo Consiglio Europeo. Non so quale esito avrà perché – come dico – le posizioni sono molto diverse. Ma la Commissione presenterà anche una riflessione su come slegare il costo dell’energia elettrica dal costo del gas.”

“Questo legame che c’è tra il costo dell’energia elettrica prodotta con le rinnovabili, e quindi acqua, sole, vento, e il prezzo massimo del gas ogni giorno è un legame che non ha più senso. I produttori di energia rinnovabili in un mondo dominato dalla produzione di gas potevano aver bisogno di essere sussidiati e lo sono stati, e lo sono molto anche oggi. Ma oggi non ha più senso che il prezzo dell’energia elettrica sia legato al prezzo massimo del gas e i produttori di energia rinnovabili sono quelli che oggi hanno conseguito i profitti più alti.”

“Eliminare le ingiustizie non vuol dire aumentare le tasse”

Draghi ha proseguito rivendicando la scelta di non aumentare le tasse, ad eccezione degli extraprofitti delle imprese energetiche. “Per le altre aziende e per i cittadini, il governo ha iniziato un percorso di riduzione delle tasse, per quanto compatibile con l’equilibrio di bilancio e con il tempo che ci è stato dato. Mi riferisco all’abbattimento dell’IVA sulle bollette, alla revisione dell’IRPEF, alla riduzione del cuneo fiscale. L’obiettivo è stato quello di iniziare a rendere il fisco più leggero, e allo stesso tempo più equo.”

Eliminare ingiustizie e opacità non vuol dire aumentare le tasse. Questo è lo scopo della riforma del catasto: aumentare la trasparenza sui valori delle abitazioni, far emergere le cosiddette “case fantasma”, su cui i proprietari non pagano nulla o meno di quanto dovuto.”

“Abbiamo avviato la riforma della riscossione e ci siamo impegnati perché non ci fossero nuovi condoni prima del suo completamento. L’evasione fiscale non deve essere né tollerata né incoraggiata.”

La crescita economica

“Il prodotto interno lordo è aumentato del 6,6% lo scorso anno e la crescita acquisita per quest’anno è già del 3,4%. Siamo tornati ai livelli di PIL che registravamo prima della pandemia in anticipo rispetto alle stime della Commissione Europea. [...] Anche il tasso di occupazione è cresciuto e ha toccato i livelli più alti dal 1977, che è l’inizio delle serie storiche.”

“Il mercato del lavoro italiano continua però a essere caratterizzato da stipendi bassi e precarietà diffusa, soprattutto tra i giovani. La pandemia e il ritorno dell’inflazione hanno colpito in modo particolarmente severo i più deboli. Tuttavia, l’aumento dei posti di lavoro, il taglio delle tasse per le famiglie, le corpose misure di sostegno hanno permesso di frenare l’aumento delle diseguaglianze.”

“Il debito pubblico in rapporto al prodotto interno lordo è sceso di 4,5 punti percentuali nel 2021 e il governo prevede continui a calare anche quest’anno di altri 3,8 punti percentuali. Il rapporto debito/PIL resta a livelli molto alti, ma se queste previsioni dovessero confermarsi, si tratterebbe del maggior calo in termini assoluti in un biennio a partire dal dopoguerra. Il miglioramento dei conti pubblici non dipende soltanto dalla presenza di una fase economica espansiva. Mai negli ultimi venti anni in Italia l’uscita da una recessione era stata accompagnata da una riduzione significativa nel rapporto debito/PIL.”

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