È pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 216 del 17 settembre scorso il decreto 17 luglio 2025, n. 130 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che modifica il decreto 22 gennaio 2008, n. 37, in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.
Questo nuovo regolamento (in allegato) entrerà in vigore il prossimo 2 ottobre.
“Il provvedimento rappresenta un risultato importante perché recepisce molte delle osservazioni avanzate da CNA per superare le criticità introdotte dal DM 192/2022”, commenta con soddisfazione CNA Installazione Impianti.
Le novità
In particolare, è stato corretto il riferimento normativo all’art. 2, sostituendo il rinvio al d.lgs. 207/2021 con quello al Codice delle comunicazioni elettroniche (d.lgs. 259/2003).
L’art. 5-bis è stato profondamente modificato: il responsabile tecnico delle imprese installatrici non è più gravato di responsabilità improprie, ma collabora con il progettista edile per l’inserimento delle infrastrutture fisiche multiservizio passive.
È stata confermata la distinzione tra dichiarazione di conformità e attestazione di “edificio predisposto alla banda ultra larga”, da rilasciare con apposita etichetta da tecnico abilitato.
È stato introdotto l’obbligo, su richiesta del privato, per il responsabile tecnico di trasmettere i dati relativi agli edifici infrastrutturati al Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture (SINFI).
Sono state eliminate alcune formulazioni ambigue, come la soppressione del termine “in genere” all’art. 5, comma 2, lett. e).
CNA Installazione Impianti: “Un passo avanti decisivo verso una normativa più semplice e chiara”
Per CNA Installazione Impianti questo decreto “segna un passo avanti decisivo verso una normativa più semplice e chiara, che delimita correttamente le competenze tra progettisti e imprese”.
Resta aperta la questione dei requisiti delle imprese
Resta però aperta la questione dei requisiti delle imprese operanti negli impianti elettronici: CNA chiede al MIMIT “un chiarimento definitivo e un intervento tempestivo affinché sia confermato che le abilitazioni in essere restino valide, senza nuovi oneri né limitazioni per le imprese”.