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Fondi PNRR, la maggior parte deve essere spesa nei prossimi tre anni

L’aggiornamento dei dati al 2023 evidenzia come la strada da percorrere nell’allocare tutte le risorse disponibili è ancora lunga dal momento che sono stati spesi 43 miliardi su un totale di 194,4

lunedì 8 aprile 2024 - Franco Metta

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Mentre il Governo Meloni è impegnato in questi giorni nella definizione e approvazione del Documento di economia e finanza, che sarà alla base degli interventi di natura economica di breve e medio termine, prosegue da parte dei ministeri e dei soggetti coinvolti l’impegno assunto in sede europea ad utilizzare i fondi stanziati dal PNRR (il Piano di Ripresa e Resilienza).

Come di consueto il sito Openpolis con il suo osservatorio monitora in modo indipendente i dati forniti dalla pubblica amministrazione che, dopo gli appelli alla trasparenza, ha reso disponibili alcuni aggiornamenti sul livello di spesa per gli interventi previsti. Il quadro tuttavia, secondo Openpolis, resta incompleto e poco rassicurante. Vediamo perché.

I dati utilizzati, in particolare sono quelli della quarta relazione che il Governo ha trasmesso al Parlamento e che è aggiornata al 31 dicembre 2023, quindi successivamente alle modifiche del piano che come ricorderete sono intervenute a fine agosto dello scorso anno. Tuttavia le informazioni fornite nella maggior parte dei casi non terrebbero conto della revisione del PNRR.

Le amministrazioni devono spendere ancora oltre 150 miliardi

Ben 151,4 miliardi di euro sono i fondi che le amministrazioni titolari devono ancora spendere alla luce della revisione del PNRR. Questo significa che su un totale rivisto di 194,4 miliardi, il 78% circa delle risorse deve ancora essere speso. Inoltre secondo Openpolis risultano ancora rilevanti carenze in termini di disponibilità di informazioni e sarebbe necessario un ulteriore sforzo per mettere a disposizione dei cittadini e degli analisti dati chiari, realistici e aggiornati.

Occorre precisare che è il governo stesso a valutare come sottostimate le informazioni fornite. Questo perché molti soggetti attuatori coinvolti nella realizzazione dei vari interventi non avrebbero aggiornato con puntualità i dati su Regis che è la piattaforma dedicata alla rendicontazione degli interventi finanziati con i fondi del PNRR. In buona sostanza la fotografia scattata al 31 dicembre con molta probabilità potrebbe non corrispondere a quella reale.

Cosa dovremmo spendere nei prossimi tre anni

Al 31 dicembre 2023 (in due anni di piano) risultavano già erogati circa 43 miliardi di euro. Per i prossimi 3 anni restano 151,4 miliardi, e salvo proroghe di cui al momento non si ha notizia, per allocare tutti i fondi stanziati occorrerebbe spendere più del triplo di quanto fatto finora. Tra i ministeri che si sono distinti per aver sostenuto una maggiore spesa figurano quello dell’ambiente e della sicurezza energetica (14 miliardi), il ministero delle imprese (13,8 miliardi), quello delle infrastrutture (6,1 miliardi) e quello dell’istruzione (circa 3 miliardi di fondi già erogati).

Mentre tra i ministeri con le uscite ancora da effettuare più consistenti figurano quelli dell’ambiente (19,7 miliardi), delle imprese (15,1 miliardi), della salute (15 miliardi) e dell’istruzione (14 miliardi). Openpolis ha provveduto a incrociarne i dati sulla spesa sostenuta finora con i nuovi importi assegnati a ogni amministrazione titolare alla luce della revisione del PNRR e a livello percentuale si osserva che ci sono ben 12 strutture che devono ancora erogare più del 90% delle risorse.

Ma ci sono anche 7 misure che hanno utilizzato tutto il budget disponibile e altre 4 per cui il livello di spesa ha già superato la quota del 50%. Il totale di queste misure ammonta a 27,5 miliardi di euro, più della metà delle uscite complessive già sostenute.

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