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Ingegneria: cosa si aspettano dal futuro i giovani laureati e laureandi? L'indagine del CNI

Quasi un terzo degli intervistati ritiene che il momento sia favorevole per il comparto ingegneristico, mentre l’11,6% teme una recessione. Stipendio e mobilità contano più della stabilità. L'indagine del CNI e di Cesop fotografa una generazione di ingegneri realista ma fiduciosa

martedì 28 ottobre 2025 - Alessandro Giraudi

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Cosa si aspettano dal futuro i giovani laureati in ingegneria? In un mercato del lavoro in continua evoluzione, tra la spinta delle nuove tecnologie e la trasformazione dei settori produttivi, il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha voluto indagare come i laureati e i laureandi di oggi guardano alla loro professione e al proprio futuro. Ne è scaturito il rapporto “L’approccio al mondo del lavoro e alla professione dei laureati e laureandi in ingegneria”, realizzato in collaborazione con Cesop HR Consulting Company: un progetto che raccoglie esperienze, idee e aspettative della nuova generazione di ingegneri. Il documento (in allegato) è stato presentato in occasione dell’incontro “La nuova generazione di ingegneri: tra università, lavoro ed Esame di Stato”, tenutosi presso la Sala Grande del Chiostro della Facoltà di ingegneria civile ed industriale dell’Università “La Sapienza” di Roma, in cui si è discusso, tra l’altro, di Esame di Stato, dell’ingresso nel mondo del lavoro e delle sfide che tanti giovani professionisti stanno affrontando per costruire il proprio futuro nella professione.

Moderato ottimismo

Come immaginano i giovani ingegneri il loro ingresso nel mondo del lavoro? L’indagine ha coinvolto più di 1.000 laureati e laureandi in ingegneria di tutta Italia. Dai risultati emerge un quadro di moderato ottimismo: quasi un terzo degli intervistati ritiene che il momento sia favorevole per il comparto ingegneristico, mentre l’11,6% teme una recessione. Tuttavia, molti riconoscono differenze significative tra le varie specializzazioni: se informatica, automazione, biomedica ed energetica vengono percepite in crescita, il settore civile è visto in calo, con aspettative di domanda in contrazione nei prossimi 5-10 anni.

Stipendio e mobilità contano più della stabilità

Nella ricerca del primo impiego, la priorità per i giovani ingegneri è la retribuzione: quasi il 60% la indica come fattore principale, con un’aspettativa media di 1.700 euro netti al mese. La stabilità, invece, non è più un valore centrale: prevale una mentalità orientata alla crescita, alla flessibilità e alla mobilità, tanto che circa un quinto degli intervistati guarda con interesse a esperienze lavorative all’estero. Per quanto riguarda l’Albo professionale, la ricerca rivela ancora una certa disinformazione: circa il 2% dei giovani non sa che l’Albo esiste, mentre quasi il 20% non ne conosce compiti e funzioni. Un ulteriore 5,4% ignora di poter accedere all’Esame di Stato con il proprio titolo di laurea.

Generazione realista ma fiduciosa

In definitiva, l’indagine del CNI e di Cesop fotografa una generazione di ingegneri realista ma fiduciosa, capace di leggere i cambiamenti del mercato e di orientarsi verso le nuove opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e dalla transizione energetica.

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