Nel triennio 2022-2024, le Pubbliche amministrazioni hanno conseguito un ulteriore miglioramento dei tempi di pagamento in linea con le tendenze del quinquennio precedente. In particolare, il tempo medio di pagamento ponderato passa da 35,2 giorni, per le fatture emesse nel 2022, a 33,4 giorni per quelle emesse nel 2023, e si attesta a 29,6 giorni per quelle del 2024.
Lo rileva la Nota SeSD 150/2025 (in allegato) della Ragioneria generale dello Stato, che illustra e commenta gli indicatori dei tempi di pagamento delle fatture commerciali ricevute dalle PA in ciascuno degli anni 2022-2024, con pagamenti eseguiti entro il 31 marzo dell’anno successivo; i calcoli sono effettuati sulla base dei dati della PCC osservati alla data del 14 maggio 2025.
Progressivo miglioramento dei tempi di pagamento
Il progressivo miglioramento dei tempi di pagamento risulta, inoltre, generalizzato e riscontrabile per i diversi comparti delle PA, seppure con dinamiche e livelli significativamente differenziati. Gli Enti del SSN hanno pagato le fatture del 2024 mediamente con 35,4 giorni, rispetto al limite di legge di 60 giorni. Per quanto riguarda gli altri comparti, assoggettati, in via ordinaria, alla scadenza di 30 giorni, le Regioni e province autonome e gli Enti pubblici nazionali fanno registrare le migliori performance, avendo pagato le fatture del 2024 mediamente in 18,4 giorni, nel primo caso, e in 20,7 giorni, nel secondo. Si distinguono, invece, per i miglioramenti conseguiti nel triennio di osservazione, le Amministrazioni dello Stato e gli Enti locali, che passano da un tempo medio di pagamento, rispettivamente, di 42,9 e 33,7 giorni, per le fatture emesse nel 2022, ad un tempo medio di pagamento di 29,1 e 25,7 giorni, per quelle del 2024.
Il miglioramento generalizzato del tempo medio di pagamento si accompagna ad una contestuale riduzione dei tempi medi di ritardo che, nel 2024, nonostante le persistenti differenze di performance, si confermano ampiamente negativi nei diversi comparti considerati. Per il complesso delle PA, il tempo medio di ritardo passa da -11,2 giorni (11,2 giorni, in media, di anticipo), per le fatture emesse nel 2022, a -12,8 giorni per quelle emesse nel 2023, e si attesta a -14,6 giorni per quelle del 2024. Anche in questo caso, le migliori performance sono riscontrate per gli Enti del SSN (-23,3 giorni), le Regioni e province autonome (-17,7 giorni) e gli Enti pubblici nazionali (-13,3 giorni).
La riduzione dei tempi di pagamento risulta, inoltre, accompagnata da un progressivo miglioramento della quota degli importi delle fatture pagate nei termini che aumenta, per il totale delle PA, dal 77,8% dell’importo delle fatture emesse nel 2022 all’81,5% di quelle emesse nel 2024. Fatta eccezione per il comparto residuale degli Altri enti, tale miglioramento è riscontrato, seppure in misura differenziata, per la generalità dei restanti comparti delle PA.
Gli importanti risultati conseguiti, in termini di miglioramento delle tempistiche di pagamento delle PA, scaturiscono da una pluralità di interventi adottati nel corso del tempo, che hanno trovato, nelle attività di monitoraggio, il principale presupposto e punto sintesi. Infatti, la valutazione omogenea e puntuale delle risultanze dei dati della PCC ha consentito di identificare sempre meglio le specifiche aree di intervento e di fornire adeguato supporto alle amministrazioni con maggiori difficoltà. In tale direzione sono stati orientati e calibrati gli importanti interventi normativi e di supporto adottati negli ultimi due anni.