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Servizi tecnici pubblici: nel 2025 bandi oltre i 2 miliardi, il mercato torna ai livelli pre-PNRR

Crescono gare UE, accordi quadro e progettazione: dopo il crollo del 2024 il settore dell’ingegneria e architettura registra una netta inversione di tendenza

lunedì 15 dicembre 2025 - Redazione Build News

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Il mercato dei servizi tecnici pubblici mostra segnali chiari di ripresa. Nei primi undici mesi del 2025, il valore complessivo delle gare per servizi di ingegneria e architettura ha raggiunto circa 2,1 miliardi di euro, segnando un aumento di quasi il 28% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato che conferma il cambio di passo rispetto a un anno considerato dagli operatori come uno dei più difficili dell’ultimo decennio.

A evidenziarlo è l’Osservatorio gare dell’OICE, secondo cui il 2025 si avvia a chiudersi su livelli comparabili a quelli precedenti al PNRR, pur senza includere nel computo il maxi-bando Consip per il sistema dinamico di acquisizione, non assimilabile alle gare ordinarie.

Gare sopra soglia UE e accordi quadro trainano la crescita

Uno degli elementi più rilevanti del 2025 è l’aumento delle gare di importo più elevato. Circa 1,9 miliardi del valore complessivo dei bandi rientrano infatti nelle procedure sopra soglia UE, con una crescita superiore al 40% su base annua. Parallelamente, si registra un forte ricorso agli accordi quadro, che nei primi undici mesi dell’anno hanno quasi raddoppiato il valore rispetto al 2024.

Solo a novembre, gli accordi quadro hanno rappresentato oltre il 60% del valore complessivo dei bandi del mese, pur incidendo in misura più contenuta sul numero totale delle gare. Tra le procedure di maggior importo spiccano quelle promosse dal Consorzio per le Autostrade Siciliane e da ANAS, entrambe focalizzate su verifiche, ispezioni e manutenzione di ponti e viadotti.

Novembre conferma il trend positivo

Il mese di novembre consolida l’andamento favorevole dell’anno. Il valore complessivo delle gare per servizi tecnici e progettazione esecutiva inclusa negli appalti integrati ha superato i 180 milioni di euro, in crescita sia rispetto al mese precedente sia, in modo ancora più marcato, rispetto a novembre 2024.

Particolarmente positivo il dato delle gare per soli servizi di ingegneria e architettura, che mostrano una crescita robusta sia nel confronto mensile sia su base annua. Anche il numero delle gare pubblicate in Italia evidenzia un recupero, confermando il Paese tra i principali mercati europei per questo segmento.

Progettazione in forte ripresa, appalti integrati più selettivi

Un altro segnale significativo arriva dalla progettazione pura, che nei primi undici mesi del 2025 ha raggiunto un valore di oltre 720 milioni di euro, con un incremento superiore al 66% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di una dinamica che indica un rinnovato investimento nella fase progettuale, dopo una fase di contrazione.

Diverso l’andamento degli appalti integrati: pur registrando picchi di valore in singoli mesi, il totale annuo della progettazione esecutiva inclusa risulta in calo rispetto al 2024. Un dato che suggerisce una maggiore selettività delle stazioni appaltanti su questa tipologia di affidamento.

OICE: “Ripresa evidente, ma attenzione all’esecuzione”

Secondo il presidente OICE, Giorgio Lupoi, il 2025 segna una chiara inversione di tendenza rispetto al “drammatico” 2024. L’aumento del valore medio dei bandi, favorito dalla crescita delle gare UE e degli accordi quadro, rappresenta un segnale positivo, ma porta con sé anche criticità strutturali.

Tra i problemi più segnalati dagli operatori figurano requisiti di partecipazione restrittivi, basi d’asta non sempre adeguate, richieste di ribassi estesi all’intero compenso e condizioni di pagamento poco equilibrate. A queste si aggiunge l’incertezza legata all’attuazione degli accordi quadro, che impongono obblighi immediati agli operatori senza garantire volumi certi di affidamento.

Il nodo della fase esecutiva

La ripresa dei bandi, secondo OICE, non può prescindere da una maggiore attenzione alla fase di esecuzione dei contratti, ancora troppo spesso fonte di rallentamenti e squilibri. Da qui l’appello per l’adozione di bandi-tipo e contratti-tipo e per un intervento anche a livello europeo, affinché le direttive UE tengano conto non solo dell’affidamento, ma anche della gestione concreta delle commesse.

In questo quadro, il 2025 appare come un anno di transizione positiva: il mercato torna a crescere, ma la qualità delle regole e dei rapporti contrattuali sarà decisiva per trasformare la ripresa in stabilità strutturale.

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