Il capitolo Superbonus non si chiude con la fine degli incentivi. Al contrario, si apre una fase cruciale: i controlli dell’Agenzia delle Entrate su lavori, documentazione e crediti d’imposta maturati negli anni passati. Una stagione di verifiche destinata a durare a lungo e che potrebbe coinvolgere migliaia di famiglie, soprattutto nei condomìni che hanno beneficiato del 110%.
Secondo le prime analisi, le irregolarità riscontrate riguardano soprattutto asseverazioni tecniche, SAL (stati di avanzamento lavori), materiali utilizzati e conformità delle opere. Disallineamenti anche minimi possono far scattare la revoca del Superbonus.
Controlli Superbonus 2025: perché ora rischiano anche i condòmini
Una delle novità più rilevanti riguarda la responsabilità dei singoli proprietari. Le verifiche non coinvolgono solo imprese e tecnici: anche i condòmini che hanno approvato gli interventi o che hanno usufruito della detrazione possono essere chiamati a restituire gli importi indebitamente percepiti.
Questo accade anche quando il cittadino ha agito in buona fede. Errori documentali, imprecisioni nei SAL o difformità nei lavori sono sufficienti a far cadere il diritto alla detrazione.
Quando il Superbonus decade: i casi più frequenti
Tra le principali cause di decadenza dell’incentivo emergono:
- Lavori incompleti entro le scadenze previste (caso critico per gli interventi al 110%)
- Differenze tra interventi dichiarati e interventi reali
- Materiali diversi da quelli asseverati
- Costi non coerenti con quelli approvati
- Mancanza di documentazione tecnica o amministrativa corretta
Se l’Agenzia delle Entrate accerta irregolarità, il contribuente rischia:
- revoca totale del beneficio,
- restituzione dell’intero importo fruito,
- sanzione aggiuntiva del 25% del credito compensato,
- interessi maturati.
Superbonus, cosa succede ai cantieri bloccati
I cantieri incompleti sono uno dei punti più sensibili. Nel caso del Superbonus 110%, il mancato completamento dei lavori entro i termini può comportare la perdita totale dell’agevolazione, anche se è stato già approvato un SAL o pagati acconti alle imprese.
Questo implica che anche un condominio con lavori in sospeso — per fallimento dell’impresa, ritardi tecnici o problemi finanziari — può trovarsi esposto alle richieste di rimborso del fisco.
Una lunga stagione di verifiche fiscali
La fase di controllo non sarà breve. L’Agenzia delle Entrate potrà intervenire anche su pratiche concluse anni fa, analizzando:
- congruità delle spese,
- correttezza delle asseverazioni,
- rispetto dei requisiti tecnici,
- autenticità della documentazione.
Per molte famiglie, quindi, si apre un periodo in cui sarà fondamentale conservare tutti i documenti e, se necessario, rivolgersi a tecnici o consulenti per eventuali verifiche preventive.
Superbonus: come tutelarsi oggi
Per ridurre i rischi e prevenire contestazioni è consigliabile:
- verificare la completezza della documentazione;
- richiedere copia aggiornata delle asseverazioni e dei SAL;
- controllare la congruità dei costi e la conformità dei materiali;
- affidarsi a professionisti esperti per eventuali integrazioni;
- conservare tutta la documentazione fiscale per i controlli futuri.
La chiusura del Superbonus segna l’inizio di un lungo periodo di monitoraggio. Le verifiche dell’Agenzia delle Entrate possono colpire non solo imprese e professionisti, ma anche singoli condòmini e proprietari. Per evitare richieste di restituzione e sanzioni, è essenziale avere documentazione impeccabile e lavori conformi.
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