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DL Infrastrutture e Ponte sullo Stretto: le osservazioni dell'ANAC in audizione

Il Presidente dell'Anac suggerisce verifiche antimafia anche per gli affidamenti inferiori ai 150.000 euro, estendendo quindi i controlli sui subappalti dei lavori per il Ponte sullo Stretto. Il compito di risolvere dubbi o controversie non dovrebbe essere affidato ad un collegio consultivo tecnico

giovedì 12 giugno 2025 - Alessandro Giraudi

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“L’aver deciso di non svolgere una nuova gara in coincidenza della riattivazione del percorso per la costruzione del ponte sullo Stretto pone dei vincoli sui costi dell'opera: questi, infatti, non possono crescere oltre il 50% del valore originariamente messo a gara. Ciò, in base alla direttiva europea, che in certi casi consente di non attivare una nuova procedura concorrenziale, ma entro tali limiti”. 

Così il presidente dell’Anac è intervenuto lunedì 9 giugno 2025 davanti alle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera, in audizione sul decreto-legge 73 del 21 maggio 2025 (Decreto Infrastrutture)

L'art. 1 del DL Infrastrutture

“L’articolo 1 del decreto legge Infrastrutture stabilisce che il valore a cui fare riferimento sul quale calcolare il 50% aggiuntivo non è quello originario della gara, ma quello successivo e molto più alto, indicato nel Documento di economia e finanza 2012. Poiché l'interpretazione della direttiva sottesa a tale scelta pone delicati problemi legati anche a successione delle diverse disposizioni nel tempo, e poiché la previsione odierna nella legge italiana non elimina il rischio di una diversa interpretazione della direttiva da parte della Corte di giustizia, alla quale il legislatore nazionale è tenuto ad adeguarsi, sarebbe opportuno prevedere anche normativamente l'attivazione di una interlocuzione con le istituzioni europee. A tale chiarimento è infatti legata la legittimità di tutti i successivi passaggi: è quindi interesse di tutti che tale nodo sia sciolto quanto prima”.

“L'esigenza di non superare il limite di costi si lega all'ulteriore problema connesso col fatto che ad oggi non esiste un progetto esecutivo che aiuti ad individuare puntualmente gli oneri economici, e si è inoltre previsto che lo stesso sarà approvato non unitariamente, ma per fasi, con riferimento a diverse componenti dell'opera. Questo rende ancora meno facile prevedere quali siano i costi e, se anche venisse accolta l'interpretazione della direttiva più favorevole, non avremmo oggi sufficienti elementi per rassicurare sul mancato superamento della soglia di costo calcolata sulla base del 2012. Per tale ragione – ha proseguito Giuseppe Busia – sarebbe fondamentale predisporre il progetto esecutivo in modo unitario e usando la modellistica digitale. Sappiamo che spesso i costi crescono anche dopo l'approvazione del progetto esecutivo, ma evidentemente, se non si ha neanche questo, l'incertezza sul quadro finanziario è molto superiore”.

Verifiche antimafia anche per gli affidamenti inferiori ai 150.000 euro

Sempre con riferimento al Ponte, il Presidente dell'Anac ha poi suggerito verifiche antimafia anche per gli affidamenti inferiori ai 150.000 euro, estendendo quindi i controlli sui subappalti dei lavori per l’opera: “Occorre rafforzare le verifiche antimafia, come anche il Governo si è impegnato a fare, prevedendo tali controlli nel decreto, come pure l’indicazione della digitalizzazione dei cantieri, utile non solo ad evitare che vi si introducano soggetti legati alla criminalità organizzata, ma anche ad accrescere le garanzie per la salute e sicurezza dei lavoratori”.

Il compito di risolvere dubbi o controversie non dovrebbe essere affidato ad un collegio consultivo tecnico

Infine, il Presidente dell’Anticorruzione ha evidenziato che: "Considerato il rilievo dell'opera, il compito di risolvere eventuali dubbi o controversie che sorgano durante l'esecuzione non dovrebbe essere affidato ad un collegio consultivo tecnico, formato sul modello degli arbitrati, prevedendo invece un diretto coinvolgimento di istituzioni pubbliche che diano maggiori garanzie, come l'Avvocatura dello Stato, o immaginando un canale preferenziale e accelerato per l'accesso alla giustizia amministrativa". 

Incentivi per funzioni tecniche e qualificazione degli operatori economici

Il Presidente ha espresso apprezzamento per il fatto che altre disposizioni del decreto diano soluzione a delicate problematiche che Anac aveva evidenziato, con riferimento agli incentivi per le funzioni tecniche e sulla qualificazione degli operatori economici.

Leggi anche: “DL Infrastrutture, l'OICE suggerisce alcune correzioni al Codice Appalti

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