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Nuovo Testo Unico delle Costruzioni, ASSISTAL: riconoscere la centralità della dimensione impiantistica

In merito alla proposta di legge n. 2332 all'esame della Commissione Ambiente della Camera, ASSISTAL ha evidenziato anche la necessità di una pianificazione impiantistica centralizzata per migliorare le performance energetiche e contenere i costi di gestione

mercoledì 15 ottobre 2025 - Alessandro Giraudi

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Nel settembre scorso è partito in Commissione Ambiente della Camera l'esame in sede referente della proposta di legge n. 2332, di iniziativa dei deputati Mazzetti e altri, recante “Delega al Governo per l’aggiornamento, il riordino e il coordinamento della disciplina legislativa in materia edilizia” - nuovo Testo Unico delle Costruzioni -, presentata il 28 marzo 2025.

ASSISTAL: “La riforma riconosca la centralità della dimensione impiantistica per edifici intelligenti e autonomi”

Audita il 14 ottobre dalla VIII Commissione Ambiente della Camera, ASSISTAL (l’Associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta le imprese del settore impiantistico, del Facility Management e dei Servizi di Efficienza Energetica) chiede che la riforma riconosca in modo esplicito il ruolo centrale della dimensione impiantistica e tecnologica nel sistema edilizio, ponendo le basi per una progettazione integrata che consideri fin dall’origine gli aspetti energetici, ambientali e digitali dell’edificio. L’obiettivo è trasformare il comparto delle costruzioni in una leva strategica per la transizione ecologica, l’innovazione industriale e il benessere urbano.

“L’edificio non può più essere concepito come un semplice involucro strutturale,” ha dichiarato a margine Roberto Rossi, Presidente di ASSISTAL. “Deve essere un sistema intelligente e sostenibile, capace di produrre energia, gestirla in modo efficiente e dialogare con le reti e le comunità locali. È questa la vera evoluzione dell’edilizia del futuro.”

È importante che siano previsti spazi e requisiti minimi per l’integrazione di impianti da fonti rinnovabili e per le infrastrutture dedicate alla mobilità elettrica, oltre alla promozione di modelli di autonomia energetica come le Comunità Energetiche e le “isole energetiche”, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle reti nazionali e rafforzare la resilienza dei territori.

Nella memoria presentata alla Commissione, ASSISTAL ha evidenziato anche la necessità di una pianificazione impiantistica centralizzata per migliorare le performance energetiche e contenere i costi di gestione, di un approccio improntato all’economia circolare nell’utilizzo dei materiali e dell’adozione di sistemi digitali di monitoraggio e manutenzione predittiva. Ugualmente rilevante è la definizione chiara delle responsabilità degli operatori del settore, al fine di garantire sicurezza, qualità e continuità delle prestazioni nel tempo.

“La transizione ecologica non può realizzarsi senza edifici che producano e gestiscano energia rinnovabile, perché riconoscere il valore dell’impiantistica significa dare concretezza agli obiettivi di decarbonizzazione e autonomia energetica. Solo edifici tecnologicamente evoluti e progettati in chiave integrata potranno diventare infrastrutture strategiche della transizione ecologica e della qualità della vita dei cittadini” ha concluso Rossi.

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