In merito alle proposte di legge in materia di edilizia residenziale pubblica (primi firmatari Santilli, Furfaro e Grimaldi), la Fondazione Inarcassa e l’Ordine degli Architetti di Roma e provincia sono state audite in Commissione Ambiente della Camera.
Fond. Inarcassa: occasione per riorganizzare un settore fondamentale per la vita e la sicurezza dei cittadini
“Le proposte di legge in materia di edilizia residenziale pubblica rappresentano un’opportunità concreta per mettere ordine in un quadro normativo complesso che incide profondamente sulla vita e la sicurezza dei cittadini e sulla qualità dell’abitare”, ha osservato Andrea De Maio, Presidente della Fondazione Inarcassa.
Aprendo la sua relazione, De Maio ha evidenziato diversi aspetti positivi contenuti nei disegni di legge, a partire dall’istituzione di un Fondo per il recupero e la riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. “Uno strumento strategico” - ha spiegato - che può consentire una gestione coordinata delle politiche abitative, finalizzate alla transizione energetica e alla rigenerazione urbana, quest’ultima, in particolare “deve diventare la cornice entro cui progettare i futuri interventi”, recuperando e valorizzando spazi esistenti da restituire alla cittadinanza.
Sul fronte degli incentivi fiscali, il Presidente ha riconosciuto l’utilità delle misure proposte, in particolare detrazioni e cessione del credito, ma ha richiamato l’attenzione sui rischi di distorsioni già vissute con il Superbonus 110%, come il blocco dei crediti incagliati. “Serve certezza normativa e continuità delle regole” ha ribadito, “per consentire ai professionisti tecnici di operare con responsabilità e serenità”. Tra le proposte concrete, l’estensione della detrazione al 100% anche per gli interventi di classificazione e verifica sismica degli immobili, anche se non seguiti da lavori, al fine di incentivare la conoscenza e la mappatura del patrimonio edilizio.
De Maio ha poi ribadito l’importanza di affiancare al diritto all’abitare il principio della qualità dell’abitare: “opere sicure e sostenibili passano solo da una progettazione affidata professionisti qualificati e indipendenti”. Forte, in questo senso, il richiamo alla cautela sul ricorso indiscriminato ai general contractor o organismi similari come le Esco, che rischiano di compromettere la qualità dei progetti, condizionando il ruolo di garanzia e terzietà svolto dai tecnici liberi professionisti. In quest’ottica ha auspicato anche un riequilibrio del sistema di responsabilità professionale, oggi sproporzionato rispetto all’effettivo ruolo svolto dal libero professionista all’interno della filiera edilizia.
Infine, per affrontare in modo strutturale il disagio abitativo, De Maio ha indicato tre priorità: il recupero e la riconversione del patrimonio pubblico sottoutilizzato, sulla base di un’analisi preliminare costi e benefici, l’istituzione obbligatoria del Fascicolo del Fabbricato per l’edilizia residenziale pubblica e il ricorso a modelli di partenariato pubblico-privato, finalizzati alla riqualificazione o realizzazione di nuovi alloggi su aree urbanisticamente individuate. “Costruire un sistema di edilizia residenziale pubblica efficiente, sostenibile e di qualità”, ha concluso, “è una sfida non più rinviabile per rispondere ai bisogni della collettività e agli obiettivi ambientali dei prossimi anni”.
Architetti Roma: inserire Indici di disagio sociale e di disagio edilizio
«Per una corretta individuazione degli ambiti di intervento e dei pesi economici da assegnare ai Comuni, si ritiene utile inserire degli Indici da desumere in maniera oggettiva», ha detto il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, Alessandro Panci.
Come esempio, il Presidente OAR ha citato l’«Indice di Disagio Sociale» (Ids), da mettere a punto attraverso i censimenti ISTAT, i dati delle famiglie seguite dai servizi sociali e le loro localizzazioni, con l’adeguamento rispetto all’analisi e il rilievo dell’area di intervento. Come secondo esempio, Panci ha citato l’«Indice di Disagio Edilizio» (Ide) da mettere a punto attraverso l’individuazione dal censimento ISTAT e il rilievo dell’edificato esistente nell’area di intervento o nel territorio comunale.
Tra le possibili attività da mettere in campo, il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia ha inoltre fatto riferimento a quanto segue:
- Determinazione degli indici utilizzati per la Verifica di ammissibilità
- Individuazione dei perimetri di intervento e sezioni censuarie ISTAT
- Rilievo dell’edificato esistente
- Indicazione dello stato di conservazione dell’edificato esistente residenziale
- Indicazione dello stato di conservazione dell’edificato esistente NON residenziale
- Dati socio-demografici
«Si ritiene che la Banca Dati ipotizzata nella PDL debba tenere in considerazione sia i dati edilizia che i dati relativi agli indici sopra elencati – ha aggiunto Panci – Si condivide la necessità di intervento sul patrimonio esistente con interventi volti all’efficientamento energetico e all’adeguamento sismico degli edifici. Quest’ultimo da non confondere con il miglioramento sismico. Si ritiene necessario individuare delle forme di Sconto sulla tassazione degli immobili di edilizia residenziale sociale e facilitare la realizzazione degli stessi, anche attraverso la Cessione del Credito. Per quest’ultima si ritiene necessario sottoscrivere preliminarmente degli accordi tra enti pubblici e gli istituti bancari che potranno acquistare i crediti, al fine di evitare eventuali speculazioni finanziarie ed eliminare le incertezze sulla possibilità di cessione».
Il Presidente dell’OAR Panci ha concluso l’audizione facendo riferimento agli interventi edilizi e socio-economici che, ha detto, «dovranno essere direttamente legati alle strategie di Rigenerazione Urbana e pertanto trovare spazio nei testi di legge Nazionali (proposta sulla Legge sulla Rigenerazione Urbana) e Regionali (L.R. sulla rigenerazione delle singole Regioni)»: «Al fine di velocizzare l’attuazione delle proposte di Legge, si invita a definire le modalità di promozione di forme di partenariato pubblico-privato, anche attraverso incentivi edilizi e scontistiche sulla tassazione degli immobili, come in parte già presenti su alcuni testi delle Leggi regionali sulla Rigenerazione Urbana».