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Riscaldamento, al via l'accensione degli impianti: quello che c’è da sapere

La data dell’accensione dell’impianto riscaldamento, gli orari, le temperature consentite per l‘autunno-inverno 2023 in Italia. E anche utili consigli per risparmiare

giovedì 26 ottobre 2023 - Franco Metta

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Archiviata l’estate 2023, certamente una delle più calde ma anche più lunghe a livello statistico, è finalmente giunto il momento di accendere gli impianti di riscaldamento. Per quelli privati e condominiali, come noto, ci sono regole e normative precise su cui lo scorso anno il governo Draghi era intervenuto per cercare di ridurre i consumi di gas naturale, data la situazione venutasi a creare con la guerra in Ucraina.

Per quest’anno, però, fatti salvi eventuali interventi last minute del governo Meloni, la situazione dovrebbe ritornare alla normalità. Questo può anche voler significare che da un punto di vista energetico e di approvvigionamento di gas naturale siamo in una fase meno critica rispetto allo scorso anno, quando per esempio non era ancora entrato in funzione il nuovo rigassificatore su nave Golar Tundra nel porto di Piombino. Un’altra FSRU (Floating Storage and Regasification Units), la BW Singapore, dovrebbe entrare in esercizio difronte a Ravenna entro il 2024. E non erano ancora stati firmati i nuovi accordi con l’Algeria, sottoscritti dalla premier Meloni a gennaio di quest’anno.

Periodo di accensione del riscaldamento

La data dell’accensione del riscaldamento anche per l'autunno-inverno 2023 in Italia varia da zona a zona, in base a 6 diverse zone climatiche, in cui è suddiviso il territorio nazionale, a seconda delle temperature medie delle differenti aree: le regole su orario, date e periodo di funzionamento dei termosifoni sono fissate dalle legge. In particolare si fa riferimento alla legge n° 10 del 1991 e al decreto del presidente della Repubblica n° 412 del 1993 e successive modificazioni.

Ecco in dettaglio quando si può accendere il riscaldamento nell’autunno-inverno 2023/2024, anche con le ore di attività previste per gli impianti termici, partendo dal nord, ovvero la zona più fredda.

Zona F

Non ci sono limitazioni per il periodo e l’orario di accensione del riscaldamento anche durante la stagione 2023-2024. Sono comprese le province di Trento, Belluno e Como

Zona E

I termosifoni si possono accendere dal 15 ottobre 2023, per un periodo massimo di 14 ore al giorno. Dovranno essere spenti il 15 aprile 2024. Qui ricadono le province di Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli e Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza.

Zona D

La data di accensione del riscaldamento è il 1° novembre 2023 e il periodo va avanti fino al 15 aprile 2023, con un orario massimo di funzionamento dei termosifoni che non può superare le 12 ore al giorno. Riguarda le province di Avellino, Ancona, Ascoli Piceno, Caltanissetta, Chieti, Forlì, Firenze, Genova, Grosseto, Isernia, Livorno e Lucca. Comprende inoltre Macerata, Massa Carrara, Foggia, Matera, Nuoro, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Pescara, Roma, Siena, Terni, Teramo, Vibo Valentia e Viterbo

Zona C

Il riscaldamento si accende dal 15 novembre 2023 al 31 marzo 2024, fino a 10 ore al giorno. La zona comprende la fascia adriatica nord e le province di Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto.

Zona B

Accensione dal 1° dicembre 2023 al 31 marzo 2024, per massimo 8 ore al giorno. Qui sono incluse le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani. Si potranno accendere i termosifoni dal primo dicembre al 31 marzo.

Zona A

Il riscaldamento si può accendere dal 1° dicembre 2023 al 15 marzo per 6 ore massimo al giorno. Si tratta delle aree più calde d’Italia come le isole di Linosa e Lampedusa e Porto Empedocle.

A queste regole nazionali si aggiungono poi le eventuali ordinanze locali dei singoli comuni: per esempio il Comune di Milano ha posticipato l’accensione del riscaldamento al 22 ottobre 2023, quello di Torino ha anticipato al 12 ottobre 2023.


Per tutte le zone, ad eccezione della zona F, l’accensione del riscaldamento è consentita dalle ore 5 del mattino alle 23 di sera, rispettando sempre il limite massimo orario di attività delle caldaie.

La normativa fissa anche la temperatura massima che si può raggiungere nei locali riscaldati dagli impianti di riscaldamento privati: 18 gradi, con due gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili; 20 gradi, con due gradi di tolleranza, per tutti gli altri edifici (e quindi anche per le abitazioni private).

Consigli per risparmiare sulle bollette

Naturalmente, e aldilà del quadro normativo che permette di far funzionare l’impianto di riscaldamento, ciascuno noi può adottare una serie di accorgimenti per cercare di risparmiare sul costo finale delle bollette: secondo uno studio di Selectra infatti il consumo invernale di gas per chi ha il riscaldamento autonomo rappresenta l’85% circa del consumo annuo. La stessa società ha quindi stilato un elenco di sette consigli utili: usare in modo intelligente le valvole termostatiche, per esempio posizionando la valvola al massimo nel periodo tra aprile e ottobre, quando le caldaie centrali sono spente, per prevenire problemi di pressione alla loro riattivazione.

Inoltre suggerisce di impostare la temperatura al minimo invece di spegnere il termosifone in caso di assenze prolungate, spurgare i termosifoni, fare attenzione alle ore di accensione, evitare di coprire i termosifoni e infine di dotarsi di impianti domotici che consentono di monitorare i consumi in modo costante e anche a distanza.


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