Da più di un anno tiene banco nel dibattito nazionale la questione “Salva Milano”, con l'attuale blocco dell’urbanistica del capoluogo lombardo, e lo stato di paralisi in cui si trovano gli uffici comunali preposti.
Il presidente del comitato che riunisce le famiglie che hanno investito in immobili coinvolti dallo stallo dell’urbanistica milanese ha dichiarato che i nuclei familiari coinvolti da questa vicenda sono 15.000 (LEGGI TUTTO).
Gli uffici comunali “sono giunti al punto di non riuscire ad evadere in tempi accettabili neppure le pratiche diverse da quelle oggetto delle inchieste della magistratura”, evidenzia il nuovo disegno di legge n. 1671 (d’iniziativa dei senatori Gasparri, Zanettin, Craxi, Galliani, Paroli, Ronzulli e Rosso), presentato l'8 ottobre scorso in Senato.
Recante “Disposizioni urgenti per il superamento della crisi edilizia e urbanistica nella città di Milano”, il nuovo DDL (in allegato) indica come prioritaria “l’esigenza di salvaguardare le famiglie che hanno acquistato casa in buona fede nei più di cento edifici in corso di realizzazione a Milano sulla base di titoli edilizi contestati, consentendo nel contempo la rapida ripresa dei cantieri e ripristinando la piena commerciabilità degli immobili”.
Ricorso alla figura del Commissario straordinario
Il disegno di legge prevede il ricorso alla figura del Commissario straordinario, ripercorrendo l’esperienza che nella città di Milano fu felicemente impiegata per realizzare e mettere in funzione il sistema di depurazione delle acque e per affrontare l’emergenza traffico.
La missione del Commissario di nomina governativa, d’intesa con il Presidente della regione Lombardia, sarà prioritariamente quella di individuare, su indicazione di qualunque soggetto interessato, gli immobili per i quali sussista l’esigenza di una regolarizzazione, la quale sarà successivamente ottenuta per il tramite del pagamento di una sanzione amministrativa comminata dallo stesso Commissario, pari a un decimo del valore dell’opera eseguita in virtù di titoli edilizi rilasciati o tacitamente formati in assenza dei presupposti di legge.
Sulla base dello schema normativo di cui all’articolo 38 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001 n.380, con il pagamento della sanzione irrogata dal Commissario si produrranno gli effetti, amministrativi e civili, del permesso di costruire in sanatoria, senza incidere sulle eventuali responsabilità penali che resteranno oggetto dell’autonoma valutazione della magistratura.
I costi della struttura commissariale, costituita dal Commissario e da sette funzionari, saranno coperti dai proventi delle sanzioni e in caso di maggiori costi dai fondi già pervenuti in precedenza al comune per i contributi di costruzione versati per gli immobili regolarizzati. Non vi saranno quindi maggiori oneri per la finanza pubblica.