Attualità

Autorizzazione paesaggistica e revisione codice beni culturali: le osservazioni dell'INU

Secondo l'Istituto Nazionale di Urbanistica, le proposte che vorrebbero escludere ampliamenti fino al 20% dagli obblighi autorizzativi potrebbero compromettere la conservazione del paesaggio e dovrebbero essere riviste, per evitare un indebolimento dell’azione di tutela

martedì 8 aprile 2025 - Alessandro Giraudi

langhe_paesaggio

Rivedere il ruolo delle soprintendenze nell’ambito delle procedure di autorizzazione paesaggistica, con un duplice scopo: da un lato, garantire la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico in maniera più efficace e mirata; dall’altro, semplificare i procedimenti amministrativi per evitare che la pubblica amministrazione diventi un ostacolo allo sviluppo economico e territoriale del Paese.

È quanto propone il disegno di legge n. 1372Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica”, presentato al Senato su iniziativa della Lega. Il ddl prevede una delega al Governo per la revisione del Codice e delle procedure di autorizzazione paesaggistica, che sembrano penalizzare/paralizzare l’attività edilizia e urbanistica (procedura burocratica lenta e complessa).

Le osservazioni dell'INU in audizione

Alle audizioni sul ddl ha partecipato l’Istituto Nazionale di Urbanistica rappresentato dal presidente Michele Talia e dal coordinatore Community Paesaggio e biodiversità, Angioletta Voghera.

L'INU “riconosce la criticità delle procedure di valutazione e di approvazione delle 'autorizzazioni paesaggistiche', in quanto esse si svolgono prevalentemente, a valle della formulazione di proposte progettuali già maturate. Tuttavia, tutti gli interventi che modificano lo stato dei luoghi devono essere sottoposti a verifica paesaggistica. In particolare, proposte come quelle del DDL che vorrebbero escludere ampliamenti fino al 20% dagli obblighi autorizzativi potrebbero compromettere la conservazione del paesaggio e dovrebbero essere riviste per evitare un indebolimento dell’azione di tutela. O ancora le proposte di modifica dell’Allegato A al DPR 31/2017 relativamente a 'interventi ed opere in aree vincolate esclusi dall'autorizzazione paesaggistica' per includere gli interventi di edilizia libera sottoposti a Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, nonché quelli sottoposti a segnalazione certificata di inizio attività contrastano con la disciplina del paesaggio (e con la terza parte del Codice)”, osserva l'Istituto.

“Occorre, infine, anziché adottare un meccanismo rigido, quello del silenzio-assenso e della cancellazione del ruolo vincolante dei decisori (Enti territoriali regionali, locali e Soprintendenze), definito attraverso azioni normative di semplificazione procedurale, provare a promuovere attività di sensibilizzazione e aggiornamento tecnico diffuse sul tema della qualità del progetto per garantire una maggior ‘appropriatezza’ dei progetti ai luoghi/paesaggi, a supporto di tra progettisti e valutatori (Soprintendenze, Commissioni Paesaggio e altri organismi preposti alle ‘autorizzazioni paesaggistiche’ e a qualsiasi altra valutazione per la qualità del paesaggio)”, conclude l'INU. 

Idrogeno verde, una soluzione per l'energia del futuro. Ma oggi è ancora troppo caro

L'obiettivo crescita sostenibile è raggiungibile attraverso l'utilizzo dell'idrogeno verde. Ma al momento... Leggi


Bonus elettrodomestici green, spunta il nuovo contributo per rendere la casa più efficiente

Il governo ha allo studio l'introduzione di un nuovo bonus elettrodomestici, che... Leggi

Potrebbe interessarti


Iscriviti alla newsletter di Build News

Rimani aggiornato sulle ultime novità in campo di efficienza energetica e sostenibilità edile

Iscriviti

I più letti sull'argomento


Attualità copertina articolo
Condono edilizio, dalla politica spunta nuova sanatoria

Il ministro Matteo Salvini ha parlato recentemente della volontà di introdurre un...

Dello stesso autore