Sono in arrivo 320 milioni di euro per compensare l'aumento del caro materiali del 2024. Lo ha annunciato il Sottosegretario al MIT Tullio Ferrante rispondendo il 21 ottobre scorso in Commissione Ambiente della Camera a un'interrogazione presentata dall’On. Erica Mazzetti (FI). Nell'interrogazione si evidenzia, tra l'altro, che “il caro materiali continua a pesare sugli appalti pubblici mettendo a rischio in particolare i cantieri legati al PNRR che devono essere definiti entro giugno 2026. Gli extracosti si attestano in media tra il 30 e il 40 per cento rispetto ai prezzi di aggiudicazione a causa del crescente costo delle materie prime”.
Inoltre, “con le modifiche all'articolo 60 apportate al Codice appalti dal cosiddetto decreto correttivo (decreto legislativo n. 209 del 2024) si è reso obbligatorio l'inserimento delle clausole di revisione prezzi nei documenti di gara. Queste clausole si attivano automaticamente al superamento di soglie predeterminate e operano nel limite dell'80 o 90 per cento della variazione eccedente”.
Recentemente, ricorda l'interrogazione, “l'Associazione nazionale costruttori edili ha fatto presente che dalla ricognizione delle domande ammissibili ex articolo 60 citato, risultano mancare risorse per circa 2,5 miliardi di euro a copertura delle richieste di compensazione già presentate dalle imprese al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, relative al periodo che va dalla metà del 2024 a oggi. I costi sono già stati sostenuti e, nel caso del 2024, sono stati inseriti con i conseguenti riflessi fiscali”.
La risposta del MIT
Nella sua risposta, Tullio Ferrante, sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha ricordato, per quanto riguarda gli interventi ricadenti nel perimetro del PNRR, che “il Fondo Opere Indifferibili, istituito ai sensi dell'articolo 26, comma 7, del medesimo decreto-legge, ha già consentito l'assegnazione di risorse aggiuntive pari a circa 5,4 miliardi di euro, proprio per fronteggiare l'aumento dei costi delle materie prime.
Con specifico riferimento alle richieste di accesso al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche, si conferma che tutte le domande presentate nelle finestre temporali del 2023 e nelle prime due del 2024 sono state regolarmente evase. Le risorse disponibili sono state interamente erogate alle stazioni appaltanti che risultavano ammesse.
Per quanto riguarda la terza finestra temporale del 2024, a seguito del decreto di ammissibilità, è stato possibile procedere con l'erogazione dei contributi solo a una parte delle stazioni appaltanti ammesse, fino al completo utilizzo dei fondi disponibili in cassa, avvenuto nel mese di agosto 2025. Per far fronte alle restanti richieste ritenute ammissibili, a seguito di apposita richiesta di integrazione di cassa, formulata al Ministero dell'economia e delle finanze, con decreto del Ragioniere Generale dello Stato, n. 206861 del 16 ottobre 2025, è stata acquisita la disponibilità di 320 milioni di euro. Tali risorse saranno erogate alle stazioni appaltanti nel più breve tempo possibile.
Quanto ai fabbisogni aggiuntivi legati alle ultime finestre temporali di accesso al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche, si conferma che specifiche esigenze in tal senso sono state rappresentate al Ministero dell'economia e delle finanze nell'ambito delle interlocuzioni funzionali alla predisposizione della manovra di bilancio.
Analogamente, sono state trasmesse al Ministero dell'economia e delle finanze proposte volte a sostenere la continuità delle opere pubbliche in esame a decorrere dal 2026.
Si conferma quindi l'impegno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a sostenere l'equilibrio contrattuale degli investimenti pubblici attraverso una pluralità di azioni che, nel rispetto delle esigenze del settore e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, possano evitare situazioni di stallo in opere strategiche e di grande rilievo per il territorio”.