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Direttiva Case Green: Kyoto Club, Knauf Insulation ed ECCO chiedono un recepimento ambizioso

Il tema del finanziamento delle misure per l’efficienza energetica rimane al centro delle preoccupazioni della politica. A Roma si è svolto un convegno promosso da Kyoto Club, Knauf Insulation Italia ed ECCO, il think tank italiano per il clima

martedì 21 ottobre 2025 - Alessandro Giraudi

[] Fonte Pixabay

La Direttiva “Case Green” (direttiva UE 2024/1275) è un’opportunità di rilancio per il Paese. È questo uno dei messaggi principali emersi martedì 21 ottobre dal convegno “Idee per lo sviluppo ed il finanziamento di un’edilizia sostenibile, efficiente e accessibile a tutti”, promosso da Kyoto Club, Knauf Insulation Italia ed ECCO, il think tank italiano per il clima, presso l’Hotel Nazionale di Roma.

In vista dell’avvio delle discussioni sulla Legge di Bilancio, l’incontro ha riunito rappresentanti della politica, delle istituzioni, del mondo produttivo e della società civile per un approfondimento delle soluzioni e degli strumenti per la modernizzazione e la decarbonizzazione del patrimonio edilizio italiano.

In crescita il fenomeno della povertà energetica

Se, in Italia, la povertà energetica è un fenomeno crescente che colpisce oltre 2 milioni di famiglie, pari al 9% del totale nazionale (Fonte: Oipe), misure come il Piano europeo per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili possono essere lo strumento per rendere le abitazioni più sostenibili e garantire un accesso equo alla casa per le fasce più vulnerabili della popolazione.

Il nodo del finanziamento delle misure per l’efficienza energetica

Il tema del finanziamento delle misure per l’efficienza energetica rimane al centro delle preoccupazioni della politica. Tuttavia, dal confronto emerge la necessità di fare ordine nella definizione dell’incentivazione, come volano per stimolare gli investimenti privati, ridurre i consumi energetici di cittadini e pubbliche amministrazioni e garantire un accesso ampio alle tecnologie innovative offerte dalla transizione.

“Chiediamo al Governo di cogliere l’occasione che l’Europa offre per la modernizzazione del nostro vetusto patrimonio edilizio e al Parlamento italiano un recepimento davvero ambizioso della Direttiva Case Green, che non si limiti al minimo sindacale ma punti a un vero salto di qualità: più efficienza energetica, meno sprechi, bollette più leggere, maggiore comfort e più lavoro verde. Dispiace constatare che nella legge di delegazione europea attualmente in discussione presso la Camera dei deputati non sia stata inserita l’EPBD: un’occasione mancata che va subito corretta. Le associazioni del settore denunciano con forza che la direttiva “Case Green” è stata “dimenticata” nel testo della delega, nonostante debba essere recepita entro maggio 2026 e nonostante le implicazioni strategiche per gli obiettivi di efficienza energetica nazionali. Da anni Kyoto Club è impegnato, insieme a Legambiente, nel progetto ‘Per un salto di classe’, che promuove la decarbonizzazione del patrimonio edilizio e sostiene la piena applicazione della Direttiva EPBD nel nostro Paese. Solo investendo con visione nella riqualificazione degli edifici potremo unire crescita economica, giustizia sociale e tutela ambientale: una vera innovazione per l’Italia.” Lo dichiara il Vicepresidente di Kyoto Club, Francesco Ferrante.

Francesca Andreolli, Ricercatrice senior presso il think tank ECCO sottolinea: “l’urgenza di introdurre politiche strutturali a sostegno all’efficienza energetica, come strumento per la  decarbonizzazione di un settore con emissioni pressoché stagnanti. Politiche che - secondo Andreolli - possono fungere da leva per garantire maggior sicurezza energetica ed economica e valorizzare il patrimonio immobiliare italiano. Se da un lato, nel Piano Nazionale Energia e Clima, il governo indicava la necessità di rivedere le detrazioni fiscali, questa revisione deve tenere conto delle diverse caratteristiche tecniche degli edifici e delle condizioni socioeconomiche delle famiglie. Serve una strategia più coerente e sostenibile, che superi i meccanismi di incentivazione tradizionali e avvii una pluralità di interventi differenziati, capaci di raggiungere tutti e cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica”.

“La riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano rappresenta una delle sfide più urgenti e allo stesso tempo una delle più grandi opportunità economiche e occupazionali per il nostro paese. Con tecnologie esistenti possiamo ridurre i consumi e i costi per famiglie, imprese e amministrazioni pubbliche, rafforzando la competitività industriale, sostenendo la filiera delle costruzioni e migliorando la qualità della vita delle persone e contrastando la povertà energetica. Serve una strategia nazionale condivisa e lungimirante che sostenga l’attuazione rapida e ambiziosa del quadro regolatorio esistente ed identifichi meccanismi di finanziamento, soprattutto per il settore residenziale, che siano stabili e  proporzionati alla qualità e all’impatto – economico e sociale - degli interventi di efficientamento.” Lo afferma Simone Campoli, Managing Director, Knauf Insulation Italia.

Virginio Trivella, Coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Rete IRENE dichiara: "Realizzare l'efficienza energetica degli edifici è un’occasione straordinaria per modernizzare il Paese, ridurre strutturalmente le emissioni, valorizzare il patrimonio edilizio, contrastare la povertà energetica e rafforzare la sicurezza energetica nazionale. Dobbiamo farlo con un sistema che sia stabile, equo e sostenibile nel tempo. Le risorse pubbliche devono essere indirizzate verso interventi che difficilmente si realizzerebbero con i soli investimenti privati, accrescendo l’efficienza dell’impegno pubblico ed evitando dispersioni in sussidi improduttivi. Gli incentivi devono essere concentrati su quelle attività che siano capaci di massimizzare il ritorno collettivo dell'investimento, generando il massimo benessere sociale, economico e territoriale. A questo fine, è essenziale garantire l’accesso alle risorse indipendentemente dalla capacità fiscale dei beneficiari, anche grazie alla rimozione di barriere finanziarie e all’accesso al credito, assicurare l'equità sociale e l'efficacia delle misure."

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