Nella riunione del 4 settembre 2025 il Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri competenti, ha approvato tre disegni di legge di delega al Governo per la riforma degli ordinamenti professionali. È stato rinviato a una prossima riunione l’esame del disegno di legge delega relativo alla professione di dottore commercialista e di esperto contabile.
Delega al Governo per la riforma degli ordinamenti professionali
Oltre al disegno di legge delega per la riforma dell’ordinamento forense e a quello in materia di professioni sanitarie, il terzo disegno di legge, approvato su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, contiene la delega al Governo per la riforma degli ordinamenti professionali. L’obiettivo del provvedimento è di avviare una revisione e un riordino organici delle normative vigenti, garantendo una maggiore coerenza e modernizzazione del sistema delle professioni, in linea con gli standard europei.
La delega dovrà essere attuata entro 24 mesi. È prevista una revisione della formazione continua e del tirocinio, da rendere più aderenti alle esigenze del mercato del lavoro. Si prevede inoltre di riorganizzare la disciplina del tirocinio professionale, anche in ottica di snellimento e ottimizzazione dei percorsi di accesso alle professioni.
È prevista anche una revisione della disciplina delle società tra professionisti (STP), con particolare riferimento alle modalità di iscrizione agli Albi professionali e al registro delle imprese, al fine di semplificare le procedure e favorire nuove forme di esercizio della professione.
La delega contiene altresì la promozione del ricambio generazionale e misure per favorire la trasparenza e la rappresentanza di genere e la meritocrazia negli organi professionali.
Meloni: “Il ruolo dei professionisti è fondamentale per il rilancio dell’Italia”
“Il ruolo dei professionisti è fondamentale per il rilancio dell’Italia”, ha dichiarato il presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. “Questo Governo ne riconosce da sempre la specificità, e ha scelto di approvare oggi un pacchetto di provvedimenti che era atteso da anni e che ha un obiettivo di fondo: promuovere il valore economico, culturale e sociale svolto nella nostra Nazione dal mondo delle libere professioni. Misure che nascono dal proficuo confronto con i professionisti e che rappresentano un ulteriore passo in avanti, perché puntano a valorizzare i diversi ambiti professionali, adeguando le leggi di settore ai cambiamenti della società, semplificando e sburocratizzando i processi, potenziando i percorsi formativi, agevolando l’accesso e aumentando l’attrattività.
Il Consiglio dei ministri ha varato tre disegni di legge delega - uno generale e due specifici dedicati alle professioni sanitarie e alla professione forense - legati da un minimo comun denominatore: restituire il giusto riconoscimento ad una categoria di lavoratori per troppo tempo trascurata e considerata addirittura di serie B. Il Consiglio dei ministri ha anche avviato l'esame del disegno di legge su dottori commercialisti ed esperti contabili.
Milioni di uomini e donne che, con le loro competenze e le loro specializzazioni, hanno un ruolo centrale nella vita dei cittadini, delle famiglie e delle imprese. Ringrazio tutti i Ministri che hanno lavorato a questi provvedimenti e che hanno permesso di rispettare un altro importante punto del programma di governo del centrodestra”.
La posizione di Confprofessioni
Riportiamo un primo commento di Confprofessioni.
“Confprofessioni accoglie con favore l’attenzione che il Governo sta rivolgendo al mondo delle libere professioni, un settore che rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia e della società italiana.
Regole moderne per un mercato in evoluzione: la richiesta di riforme compatibili con la realtà professionale
La Confederazione sottolinea come ogni intervento legislativo e regolamentare debba essere orientato a rendere le regole del gioco moderne e compatibili con l’evoluzione del mercato dei servizi professionali. In particolare, bisogna guardare al futuro e al ruolo di sussidiarietà che i professionisti esercitano, evitando visioni anacronistiche e personalismi; ponendo attenzione all’impatto delle nuove tecnologie, a partire dall’intelligenza artificiale.
Innovazione e IA: opportunità da cogliere, rischi da governare
Se da un lato è indispensabile favorire l’adozione di strumenti innovativi che possano costituire un valido supporto all’attività professionale, dall’altro non possono essere sottovalutati i potenziali rischi che tali strumenti comportano, sia per i professionisti sia per i cittadini che si affidano ai loro servizi.
Natali: “Serve prudenza e coinvolgimento di tutti gli attori”
“Un processo così delicato – ha dichiarato il presidente Marco Natali – richiede la massima prudenza e il coinvolgimento di tutti gli attori interessati: in primo luogo gli Ordini professionali, ai quali è affidata la tutela della fede pubblica, ma anche le Organizzazioni che la legge riconosce come parte sociale e rappresentanti degli interessi dei liberi professionisti”.
Rappresentanza e vigilanza: ruoli distinti per Associazioni e Ordini
Confprofessioni ribadisce come solo le Associazioni ad adesione volontaria possano fare rappresentanza, mentre agli Ordini professionali, in quanto enti pubblici, spettano le funzioni di vigilanza, formazione e disciplina che garantiscono la competenza e la professionalità degli iscritti e la tutela dei cittadini.
Legge delega: Confprofessioni chiede confronto ampio e responsabile
Per questo Confprofessioni chiede al Governo attenzione e cautela nell’utilizzare uno strumento complesso come la legge delega per la riforma della disciplina degli ordinamenti professionali e auspica che ogni passo in questa direzione sia preceduto da un ampio e doveroso confronto con tutte le Organizzazioni di rappresentanza.
Riforma partecipata e sviluppo condiviso: l’impegno di Confprofessioni
“Come parte sociale – ha concluso Natali – Confprofessioni ribadisce la propria disponibilità a contribuire attivamente al successo di un percorso di riforma unitario costruito in modo partecipato, equilibrato e realmente orientato allo sviluppo delle libere professioni”.