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Ristrutturazione case popolari, in G.U. il decreto di assegnazione alle regioni delle risorse

Stanziati 470 milioni di euro per la ristrutturazione o il ripristino di oltre 20.000 case popolari inagibili o in stato di manutenzione precaria

lunedì 16 novembre 2015 - Redazione Build News

Casa_popolare

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 265 del 13 novembre 2015 è pubblicato il decreto del ministero delle Infrastrutture del 12 ottobre 2015 di ammissione a finanziamento degli interventi e assegnazione alle regioni delle risorse per il programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei Comuni e degli Istituti autonomi per le case popolari comunque denominati.

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha stanziato 470 milioni di euro per la ristrutturazione o il ripristino di oltre 20.000 case popolari inagibili o in stato di manutenzione precaria. Le abitazioni verranno messe a disposizione di soggetti attualmente in lista d’attesa dell’assegnazione di alloggi sociali.

MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA. Una parte delle risorse (circa 67 milioni di euro) sarà destinata agli interventi di manutenzione ordinaria “di non rilevante entità’ che renderanno disponibili circa 5000 alloggi sfitti o attualmente inadeguati al loro utilizzo.

Gli altri 400 milioni andranno agli interventi di manutenzione straordinaria degli alloggi – come l’adeguamento energetico, impiantistico statico e del miglioramento sismico degli immobili – che consentiranno il recupero di quasi 19.000 alloggi di proprietà dei Comuni, ex IACP, case popolari ed ERP.

INTERVENTI AMMESSI A FINANZIAMENTO. Sono ammessi a finanziamento gli interventi come definiti all'articolo 2, comma 1, lettera a) e gli interventi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto interministeriale 16 marzo 2015, dichiarati ammissibili a finanziamento, inclusi in ordine di priorità negli elenchi trasmessi, ai sensi dell'articolo 4, comma 4 del medesimo decreto interministeriale, dalle regioni Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli V. Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna (allegati A e B).

Ai sensi dell'articolo 4, comma 4 del richiamato decreto interministeriale 16 marzo 2015, con separati elenchi le regioni Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli V. Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna hanno altresì trasmesso, in ordine di priorità, le proposte eccedenti il limite delle risorse disponibili ai fini della loro eventuale ammissione a finanziamento (allegati C e D).

MODALITA' DI UTILIZZO DELLE RISORSE STATALI. Le risorse statali indicate al comma 1 dell'articolo 1 del decreto sono utilizzate per la realizzazione degli interventi di non rilevante entità, di importo inferiore a 15.000 euro, finalizzati a rendere prontamente disponibili gli alloggi per le assegnazioni mediante lavorazioni di manutenzione ed efficientamento come definiti all'articolo 2, comma 1, lettera a) del decreto interministeriale 16.03.2015. I relativi lavori devono concludersi entro sessanta giorni dal provvedimento regionale di concessione del finanziamento da adottare entro 30 giorni dalla comunicazione ministeriale dell'avvenuta validazione del decreto di trasferimento delle risorse.

Le risorse statali indicate al comma 2 dell'articolo 1 del decreto sono utilizzate per la realizzazione di interventi di ripristino di alloggi di risulta e di manutenzione straordinaria anche per le parti comuni da attuare mediante le tipologie di intervento indicate all'articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto interministeriale 16.03.2015 cumulativamente ammissibili a finanziamento nel limite di 50.000 euro per alloggio e l'inizio dei lavori dovrà avvenire entro 12 mesi dalla data del provvedimento regionale di concessione del finanziamento da adottare entro 30 giorni dalla comunicazione ministeriale dell'avvenuta validazione del decreto di trasferimento delle risorse.

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