Lo scorso 12 giugno il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato il Disegno di legge n. 83/A che recepisce in modo ragionato e selettivo il Salva Casa (decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, convertito, con modificazioni, in legge 24 luglio 2024, n. 105).
Rischio di impugnazione
Ricordiamo che il Salva Casa ha introdotto significative novità sul tema dei micro appartamenti, che prevedono modifiche sulla superficie minima degli alloggi e sulla riduzione dei limiti di altezza da 2,70 a 2,40 metri. Invece, la nuova legge della Sardegna mantiene inalterate le misure minime di abitabilità per i monolocali. Non sono previsti né l’abbassamento della superficie minima degli alloggi da 28 a 20 mq, né la regolarizzazione automatica dei locali con altezza inferiore a 2,70 metri. Nei giorni scorsi, la Regione ha realizzato un video dimostrativo e l’assessore all’Urbanistica, Francesco Spanedda, ha sottolineato che “parlare di alloggi da 20 metri quadri significa proporre abitazioni poco più grandi di un posto auto. Questa soluzione non può essere una risposta concreta alle esigenze delle famiglie, se non in casi estremamente particolari”.
Bloccando le mini case, la Regione Sardegna rischia l'impugnativa della sua legge da parte del Governo nazionale.
“Secondo l’Eurostat – dichiara Spanedda - oltre il 60% del patrimonio immobiliare della Sardegna è stato costruito prima del 1980, un periodo in cui le tecniche costruttive e gli strumenti adoperati non sempre consentivano una costruzione perfettamente aderente ai progetti presentati. Queste piccole difformità hanno, nel tempo, congelato parte del mercato edilizio. Oggi dotiamo i cittadini sardi di uno strumento normativo adeguato a ottenere la conformità dei loro immobili in presenza di difformità non sostanziali, dando quindi la possibilità di disporre pienamente del proprio patrimonio”.
Elementi centrali del testo regionale riguardano un riallineamento generale della normativa regionale in materia di edilizia, con particolare riferimento alla Legge Regionale n. 23/1985 (Testo unico edilizia della Regione Sardegna).
Non recepite le parti relative ai cambi di destinazione d'uso
“Stiamo recependo le modifiche relative allo stato legittimo degli immobili, così come quelle relative alle tolleranze costruttive, alle difformità di vario tipo e alle eventuali modalità di regolarizzazione. Non recepiamo le parti relative ai cambi di destinazione d'uso, perché la normativa adottata dalla Regione Sardegna è più avanzata di quella nazionale. Non è necessario recepire l’intero testo della legge nazionale. Del resto - chiarisce l’assessore - lo stesso “Salva Casa” permette di introdurre miglioramenti da parte delle Regioni”.
Obiettivo prioritario: semplificazione normativa, chiarezza di interpretazione e certezza per cittadini, imprese e Comuni, in un quadro che valorizza le specificità territoriali della Sardegna. “Un’operazione che guarda al futuro: stiamo procedendo con altre azioni di riordino normativo per accompagnare le nostre comunità verso un rapporto con l’ambiente costruito in un’ottica di qualità, dignità e sostenibilità”, conclude l’assessore Spanedda.
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